Alla festa nazionale di Rifondazione comunista a Firenze, sul referendum Paolo Ferrero ha avvisato i naviganti: «La difesa della Costituzione è tutt’uno con la lotta per la piena occupazione e la difesa del welfare».

Ferrero, ci spieghi il collegamento?

La campagna che dobbiamo fare deve connettere il No alla manomissione della Costituzione con la sua attuazione nella vita di tutti i giorni. Dai diritti sociali alla sanità e al lavoro. La forza di Renzi sta nel fatto che già oggi la Costituzione è stata disattesa. E così l’ambasciatore Usa si sente legittimato a dire che si deve votare Sì. L’ha detto come una cosa normale. Però ci aiuta a far capire il senso ultimo del referendum: chi vuole un paese in cui sia deciso rapidamente quello che vogliono i poteri forti, vota Sì. Mentre vota No chi vuole un paese che metta al centro la partecipazione e la sovranità popolare.

I sostenitori del Sì replicano che una loro vittoria assicurerà maggiore stabilità a chi governa, «per fare presto e bene le leggi che servono».

Non mi sembra che Renzi, Letta e Monti, non abbiano fatto deciso rapidamente di approvare la Fornero sulle pensioni, il fiscal compact, il pareggio di bilancio, la cosiddetta ’buona scuola’ e il jobs act. Il fatto è che se si permette a un governo di fare quello che vuole, quello andrà a fare gli interessi delle banche. E degli Stati uniti.

Molti di questi interventi sono stati giustificati con la necessità di dare risposte alla crisi del debito pubblico, perché «ce lo chiede l’Europa» e non ci sono soldi.

I soldi ci sono. È il contrario di quello che dice il presidente del consiglio Renzi che attacca i pensionati e gli anziani perché a suo dire sarebbero dei privilegiati; di quello che dice Salvini che accusa di averli spesi per gli immigrati; e di quello che dice Grillo che imputa ai politici di esserseli mangiati. Loro dicono che i soldi non ci sono. Noi invece diciamo che ci sono ma sono spesi male, in opere inutili e dannose, dalla Tav alle spese militari. Invece dovremmo usarli per fare le cose utili: dalla messa in sicurezza delle case, alle opere per il riassetto idrogeologico dei territori. Insomma per una riconversione ambientale dell’economia. Visto che la Bce dà 80 miliardi ogni mese alle banche private, ne metta altri 80 per queste opere. Perché i soldi ci sono, casomai è la natura ferita dall’uomo che sta diventando scarsa.

Ferrero, ma questo è un libro dei sogni. Non vede che continua a esserci la crisi in quasi tutta Europa? E in Italia, oggi lo ha detto il ministro Padoan, il pil non cresce, l’economia è ferma, e le risorse non ci sono…
La foto del paese reale è quella di un paese fermo. Questo significa che le politiche del governo, che sono in perfetta linea con quelle europee, sono sbagliate. E così la crisi continua. Per invertire la rotta il punto fondamentale è quello di una drastica redistribuzione del reddito e del lavoro. Una patrimoniale sulle grandi ricchezze; l’abolizione della Fornero, con la riduzione dell’orario di lavoro per permettere maggiore impiego; e un quantitative easing per i popoli e non per le banche.

Ancora sogni?

No, perché senza queste ricette si continuerà a distruggere il welfare. E la linea di Matteo Renzi è appunto quella di distruggerlo. Ma questo porterà a un aggravamento ulteriore della crisi.

A proposito: come sta Rifondazione comunista? Qui a Firenze la festa ha avuto un bel seguito.

In questa estate abbiamo organizzato 150 feste, siamo l’unico partito che ne è capace con il solo lavoro dei volontari, senza stand affittati.