Sono 25.071 gli ettari distrutti dal fuoco in Sicilia con roghi in quasi tutte le province. Questo è un dato che dimostra la totale ed assoluta inefficienza della Regione siciliana. Ma è solo l’ultimo, gravissimo, fallimento di cinque anni di non governo. Siamo stanchi, e ribadiamo al governo nazionale, se vuole fare davvero qualcosa, di commissariare la Regione e di inviare più uomini del Corpo forestale dei Carabinieri per controllare il territorio. Auspichiamo anche che vengano applicate ai delinquenti che appiccano il fuoco le pene più severe previste dalla legge sugli ecoreati.

Ma non basta più denunciare, criticare i gravi ritardi della Regione che hanno contribuito non poco a questa drammatica situazione. Dobbiamo schierarci, prendere posizione contro questi criminali, questi assassini delle nostre bellezze. Non possiamo stare, quindi, a guardare. Abbiamo provocatoriamente coniato uno slogan, «#adessobruciateanchenoi», e invitato alla mobilitazione tutti i cittadini siciliani per fermare gli incendi. L’appello è stato raccolto e il prossimo fine settimana saranno tante le iniziative in tutta l’isola, flash mob, incontri pubblici. Un evento dal significato altamente simbolico è la marcia organizzata venerdì 25 presso la Riserva naturale dello Zingaro, con raduno alle 17.30 all’ingresso di Scopello (Trapani).

Si tratta della prima riserva naturale istituita in Sicilia e puntualmente ogni estate viene distrutta dai roghi, l’ultimo lo scorso 22 luglio. Il nostro obiettivo è quello di far capire che non intendiamo rimanere spettatori inermi dello scempio ambientale, del territorio, della fauna, con danni incalcolabili che pagheremo per anni. E ancora una volta la Regione siciliana ha dimostrato la sua totale mancanza di sensibilità nei confronti dell’ambiente, anticipando la caccia al 2 settembre.

Una scelta scellerata che va contro il parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che aveva chiesto di posticipare la caccia e diminuire le specie cacciabili. Niente di tutto questo è stato accolto. Quella dell’assessore regionale all’agricoltura è, quindi, una decisione che rappresenta una incredibile e sciagurata dichiarazione di guerra contro la fauna sopravvissuta ai disastri ambientali – oltre i roghi anche la siccità – che sarà decimata con conseguenza irreversibili. Per tutti questi motivi abbiamo presentato ricorso contro questa ordinanza.

*Presidente Legambiente Sicilia