Sembra che quando Guido Aristarco abitava a Milano in zona Lambrate intravedendo da una delle finestre di casa il Campo dell’Ortica, dove all’inizio degli anni Cinquanta era stato girato Miracolo a Milano, ripetesse come un tormentone il suo noto giudizio negativo sulla favola zavattiniano-desichiana dicendo: «Com’era brutto quel film, com’era brutto!». La favola, il simbolismo, l’angelismo, sono per l’intransigente direttore di Cinema Nuovo – non solo per lui, ma per gran parte della critica di sinistra dell’epoca – la bestia nera, il contrassegno del rifiuto. Come succederà puntualmente nel numero della rivista del 10 novembre 1954 dove La strada viene...
Alias
Fellini, una preziosa guida sulle tracce di un indomabile cammino
Il libro. «Fellini 23 ½. Tutti i film» di Aldo Tassone, edito dalla Cineteca di Bologna, il compendio «definitivo»