È ferma a Napoli la nave «Allegra», saldamente ancorata al molo Beverello della Stazione marittima.

E resterà lì, salvo non vinca l’arroganza. Risalire l’Adriatico per venire a imbarcare anziani malati a Trieste questo no, questo proprio non occorre più che lo faccia. Canta vittoria al momento tutta l’opposizione al centrodestra (Pd, 5 Stelle, Lista cittadini, Progetto Svg e Patto per l’Autonomia) che in queste settimane si è battuta contro l’idea di far arrivare il traghetto della GNV a Trieste per trasferirvi gli anziani delle case di riposo risultati positivi a covid-19.

La nave non partirà, il consigliere regionale Francesco Russo (Pd) lo dà per certo. Una giornata frenetica, un continuo susseguirsi di prese di posizione e di sorprese. La prima, dirompente, quella che ha riguardato il grande alibi del Presidente leghista della Regione: la relazione del comitato tecnico-scientifico che avrebbe dato il via all’operazione nave-covid.

Carte alla mano, si scopre che non c’è mai stato nessun comitato di esperti, nessun team di studiosi competenti, che nessun medico, per dire, dell’Azienda sanitaria ha lasciato una sua impronta, ha messo nero si bianco un suo parere. Sola, in fondo, la firma di Antonio Poggiana, laureato in economia e nominato da Fedriga e Riccardi a dicembre 2019 Direttore generale dell’Asugi (Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina).

Davvero tutto qua? Davvero. Un inconsistente nascondiglio dentro il quale Fedriga e Riccardi hanno tentato di costruire un loro fortino ma che oggi, svelato, mostra drammaticamente la sciatteria, se non peggio, di chi ancora, invece, non ha dato risposta ad una emergenza drammatica e reale: negli elenchi dei decessi covid ci sono 150 anziani delle case di riposo di Trieste e ci sono ancora oggi 300 anziani dentro le case di riposo di Trieste che risultano contagiati da covid-19 che dovevano essere spostati (non domani, ieri!), 300 malati che la legge vuole siano distanziati, messi in isolamento e che invece sono ancora lì, dentro le case di riposo, e ancora aspettano che qualcuno si occupi del problema, si preoccupi della loro salute e di quanti hanno intorno, siano infermieri o addetti alle pulizie.

Aspettano, e con loro tutta la città, che si rispetti la legge, che si ottemperi a quanto chiesto dai Nas due settimane fa quando avevano sigillato una casa di riposo dopo che cinque ospiti erano morti e tutti gli altri trenta erano risultati positivi al coronavirus che aveva contagiato e ucciso anche uno sfortunato inquilino dello stesso stabile.

Ci sono indagini della Procura, iscritti nel registro degli indagati, inchieste per omicidio colposo, ben altro dal «va tutto bene» del Presidente Fedriga che vuole riaprire bar e ristoranti e quant’altro perché in questa Regione non ci sarebbero problemi e comunque tutto sarebbe sotto controllo. Un mese di polemiche, un mese di scontri in consiglio regionale, di interrogazioni senza risposta, di richieste di accesso agli atti rinviate, di proposte alternative ascoltate con sprezzo e subito archiviate.

E le firme dei cittadini che ancora, a migliaia, hanno continuato ad aderire alla petizione online contro questa idea sciagurata. Un poco alla volta anche le fila del centrodestra si stanno smarcando e anche da quella parte aumentano le voci di chi «è sempre stato contrario a questa infelice idea».

Non è servito nemmeno l’endorsement, in vistoso ritardo, da parte del sindaco di Trieste. Rimasto fedele all’ormai sparuto manipolo di difensori di Fedriga, il sindaco Dipiazza ha voluto anche esagerare e così, per dimostrare il suo impegno per il bene dei suoi concittadini, ha chiosato: «Ho chiesto che il traghetto non venisse ormeggiato nelle vicinanze del contesto urbano, bensì in porto nuovo, poiché l’accensione continua dei motori provocherebbe un problema notevole di disturbo acustico».

Da restare basiti. Ha pensato ai poveri cittadini disturbati dal continuo rumore quasi che per i vecchi che voleva rinchiudere nelle cabine della nave fosse una dolce ninnananna. Ma a sera, finalmente, tante pagine facebook si colorano «La nave non arriverà!» e rilanciano l’annuncio del Pd. Le opposizioni unite, in Regione come in Comune, e i cittadini di Trieste: una pressione formidabile ha spinto in un angolo il duo di testa della Regione.