Firmato la settimana scorsa, il contratto Federculture riguarda una platea limitata di lavoratori – 10 mila – ma è importante per almeno due motivi: è il primo che si rinnova nel comparto del pubblico da sette anni, estende alle unioni civili tutte le tutele riservate tradizionalmente al matrimonio, proprio all’indomani dell’approvazione della legge Cirinnà alla Camera.

Il rinnovo è stato siglato da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Uil Pa e Federculture, associazione che rappresenta le principali aziende culturali del Paese tra cui il Museo egizio di Torino, la Triennale e le Scuole civiche di Milano, il Palaexpo, il MAXXI e la Zètema di Roma, il Donna Regina museo madre di Napoli. Si tratta di enti partecipati dal pubblico, a cui era stato esteso il blocco della contrattazione con la legge di Stabilità del 2011: di fatto, come tutti i dipendenti pubblici italiani, i lavoratori dei musei e delle fondazioni culturali non vedevano un rinnovo dal 2009.

L’aumento per il triennio 2016-2018 è del 4,5% sui minimi tabellari: «In più vengono stanziati 378 euro a lavoratore per la crescita professionale, da utilizzare nella contrattazione integrativa – spiega Federico Bozzanca, segretario nazionale Fp Cgil – In ogni caso, per chi non fa contrattazione di secondo livello, è stato inserito un elemento di garanzia, oltre all’Ear, elemento aggiuntivo della retribuzione». Quanto al precariato «si è posto un tetto complessivo all’utilizzo di tutte le tipologie, a partire dall’apprendistato, ed è stato ristretto il campo delle collaborazioni alle sole alte professionalità».

Infine il capitolo unioni civili. La firma del contratto è del 12 maggio, giorno successivo all’approvazione della legge alla Camera: tutte le tutele di cui godevano in precedenza i coniugi di un matrimonio vengono estese anche a quelli che si uniranno secondo il nuovo patto. Si va dal congedo matrimoniale a quello per l’assistenza del partner malato. Allo stesso modo, la recente normativa sulle donne che hanno subito violenza (prevede il congedo retribuito per tre mesi) è stata estesa alle persone lgbt.

Secondo Cgil, Cisl e Uil l’accordo «impedisce l’introduzione di forme di flessibilità selvaggia attraverso l’opportuna regolamentazione di tutte le tipologie contrattuali e introduce elementi innovativi sul tema delle unioni civili, la tutela delle pari opportunità, la violenza di genere, la conciliazione dei tempi vita-lavoro, la tutela e la sicurezza nei luoghi di lavoro». Per Andrea Cancellato, direttore generale della Triennale e presidente di Federculture, «il risultato raggiunto risponde in modo efficiente e dinamico alla domanda del mercato di riferimento e conferma il fondamentale ruolo dei servizi culturali non solo per la crescita sociale e civile ma anche per lo sviluppo economico del Paese».