Nessuna certezza per i 530 interinali rimandati a casa da Fca a Cassino ad un anno esatto dalla promessa di 2mila assunzioni fatta in pompa magna da Marchionne e Renzi. A due giorni dalla comunicazione del mancato rinnovo – e dell’allungamento senza assunzione solo fino a gennaio per altri 300 – la direzione aziendale ha incontrato i delegati sindacali. Nonostante le critiche anche di Fim Cisl e Uilm, alla fine l’accordo con i sindacati firmatari è arrivato: prevede un generico impegno a tutelare gli 830 interinali e nessuna menzione degli oltre mille che avevano già fatto le visite mediche ed erano in attesa della chiamata. Molto critica la Fiom: «Puntavamo ad un’intesa che salvaguardasse tutti gli 830 lavoratori con la costituzione di un bacino nominale con diritto di prelazione all’assunzione e parità di accesso al lavoro per evitare diseguaglianze». L’azienda ha risposto picche. «Ora è indispensabile l’apertura di un confronto nazionale sul futuro produttivo e occupazionale di Fca e di tutto il settore. L’assenza del governo rischia di produrre un danno irreparabile al sistema produttivo con conseguenze dirette sull’occupazione», dichiarano Michele De Palma e Donato Gatti.