A subirne il fascino sembra sia stato per primo tra i contemporanei André Breton, che affiancandolo a «geni» come Giorgio de Chirico e Gustave Moreau suggeriva in L’arte magica di interpretare le sue «ricerche formali» secondo «certe correzioni dell’angolo visivo subite dall’ottica moderna», piuttosto che attribuirle al semplice «capriccio o al desiderio di stranezza». Appassionato collezionista dei suoi quadri, con quelli di Bartolomeo Schedoni e Michiel Sweerts, sarà in epoca più prossima il Bruno Saraccini delle Mosche del capitale, in cui Paolo Volponi lo descrive «pittore bianco e allucinato di edifici e di piazze in rovina e di fiammeggianti martiri»....
Alias Domenica
Fausta Garavini, le notti travagliate di Monsù Desiderio
Un misterioso pittore francese del Seicento, nell'ultimo romanzo di Fausta Garavini. Coloriture d’epoca della lingua, stile lucido e aereo, senso di rovina... L’orizzonte letterario è quello dell’amica maestra Anna Banti ma il libro insegue altri rovelli creativi

François de Nomé detto Monsù Desiderio, «Architettura fantastica con la leggenda di San Giorgio», part., 1622