Con la terra cruda e la paglia di riso, imitando la tecnica della vespa vasaia che costruisce il suo nido impastando la terra con la saliva, con una stampante 3D si può edificare una casa a km0.

La tecnologia è tutta italiana: la stampante è stata progettata da Wasp, un’azienda di Massa Lombarda (Ravenna) specializzata in stampanti 3D per l’architettura, ma anche per l’arte, la ceramica, il cibo e gli oggetti medicali. La scorsa primavera ha stampato nel suo campo sperimentale Gaia, il prototipo di una micro-casa (30 metri quadrati) con il tetto, realizzata con nove metri quadrati di materiale in 100 ore. La terra cruda è stata estratta in loco, miscelata con la paglia, ottimizzata con stabilizzanti e depositata per estrusione in vari strati fino a comporre la muratura che è spessa 40-50 cm.

Il passo successivo nella sperimentazione di questa futuristica tipologia abitativa è Tecla, attualmente in fase di stampa a Massa Lombarda (prevedono di completarla tra la primavera e l’estate), progettata in collaborazione con lo studio di architettura di Mario Cucinelli.

Si tratta di un edificio a doppia cupola, quindi senza il tetto, di 70 mq, che arriva a 4 metri di altezza. «Le fondamenta sono in cemento e servono non solo da base di distribuzione dei carichi, ma come elemento strutturale per la ventilazione e per posizionare gli impianti – spiega l’ingegner Alberto Chiusoli di Wasp – Tecla è stata concepita nella prospettiva di offrire uno standard abitativo buono anche a chi vive in condizioni di povertà».

Tutto il necessario per costruire Tecla (stampante 3D, miscelatore, etc) può essere contenuto in un container, una sorta di maxi-scatola degli attrezzi da spedire ovunque. «Il nostro obiettivo è quello di fornire un kit completo per la costruzione in modo che anche persone non competenti possano utilizzarlo», spiega AlbertoChiusoli.