La passione per il cinema – porta Battiato a misurarsi con la regia: nel 2003 si sposta dal pentagramma alle immagini con Perduto amor, una sorta di un’autobiografia con diverse suggestioni, il bambino protagonista della prima parte del film Ettore Corvaja (Luca Vitrano) rappresenta la sua fanciullezza. Musikanten (2005) è quasi un «film dentro a un film»: come scrive Aldo Nove in un recente saggio sul cantautore siciliano (Sperling & Kupfner): «in cui due giovani autori stanno girando una trasmissione su figure particolari della ricerca scientifica e spirituale. Durante una seduta di ipnosi regressiva, il Maestro (Juri Camisasca) conduce la regista (Sonia Bergamasco) a una vita precedente in cui era un principe amico di un ormai prossimo alla morte Beethoven». La sua incursione nel mondo della settima arte – anche se reperibile esclusivamente su dvd per Bompiani – prosegue con Niente è come sembra (2007), protagonista un antropologo ateo (Giulio Brogi). Battiato si cimenta anche come documentarista, Attraversando il bardo (2014), Auguri Don Gesualdo (2010) e tre anni prima Giuni Russo – La sua figura. Il rapporto con le voci femminili è un’altra sfaccettatura della sua complessa personalità artistica, ricordiamo i tre album con Milva e la lunga collaborazione – anche dal vivo – con Alice e più sporadica con Carmen Consoli.