Economia

Fare cassa con le Poste: vendesi fino al 15% delle azioni sulle App

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Manovra La ragione di fondo della vendita fino al 15% del capitale di Poste italiane, tramite un’offerta pubblica di vendita, è di fare cassa e rastrellare 2,5 miliardi di euro da mettere nella legge di bilancio

Pubblicato un giorno faEdizione del 26 settembre 2024

Conviene privatizzare Poste italiane? «Non chiedetelo a noi». Ha risposto così Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste, durante un’audizione alla Commissione Trasporti della Camera. «Quanto perderà lo Stato dalla decisione di vendere, cedendo quote, privatizzando? – ha continuato Del Fante – Non possiamo rispondere. È una domanda che non può essere fatta a noi visto che non è una nostra decisione».

«Miope e malsana». Così è stata giudicata dalla Cgil la decisione del governo Meloni. «Gli asset strategici del paese che producono ricchezza nobn si vendono – hanno sostenuto Pino Gesmundo e Nicola Ceglie (Cgil) – Sono scelte frutto di un paese allo sbando sul piano economico e industriale confermata dagli indicatori statistici. I numeri comunicati ieri da Del Fante in parlamento confermano la valutazione del sindacato. «Nel 2023 i ricavi di Poste italiane si sono attestati a 12 miliardi di euro, con una crescita del 2% rispetto al 2017, quando è partita la nuova gestione. Cento euro investiti in azioni di Poste italiane nel 2017 oggi valgono 313 euro». Entro il 2028, inoltre, Poste prevede un finanziamento di 5 miliardi con una crescita di 1,2 miliardi.

La ragione di fondo della vendita fino al 15% del capitale di Poste italiane, tramite un’offerta pubblica di vendita, è di fare cassa e rastrellare 2,5 miliardi di euro da mettere nella legge di bilancio che il governo sta lentamente, e faticosamente, componendo. Poi arriveranno le Ferrovie e chissà quali altri pezzi pregiati del residuo patrimonio pubblico. La decisione rientra nel piano di privatizzazione da 20 miliardi di euro in un triennio stabilito già nella finanziaria dell’anno scorso.

L’operazione di vendita partirà il 21 ottobre, sarà chiusa entro la fine dello stesso mese. Per la prima volta nella storia delle privatizzazioni in Italia un’Offerta pubblica di vendita di una società pubblica verrà fatta in versione digitale. I titoli potranno essere acquistati anche tramite la app dell’home banking o dal sito dell’azienda. Saranno previsti incentivi e sconti sul prezzo. Oltre ai piccoli risparmiatori si intende coinvolgere anche i dipendenti di Poste con un ’offerta a loro dedicata.

Il ministero dell’economia manterrà la maggioranza delle azioni di Poste. Oggi il dicastero guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti detiene il 64,26% di Poste: il 35% è di Cassa depositi e prestiti, il 29,26% è del Dipartimento del tesoro.

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