Questa settimana è uscito negli Stati Uniti un nuovo film cinese intitolato Air Strike. Il film d’azione racconta l’episodio della seconda guerra mondiale nel quale i giapponesi hanno bombardato la città di Chongqing in Cina. Accanto ad un cast di star cinesi che affrontano l’attacco, ci sono anche stelle hollywoodiane come Bruce Willis ed Adrien Brody, e Mel Gibson viene accreditato come direttore artistico. Il film però non uscirà in Cina anche se rappresenta il mercato più grande e anche il paese più adatto per una pellicola patriottica come questa. Il motivo? Fan Bingbing. Lei ha soltanto un ruolo piccolissimo – muore dopo pochi minuti, ma l’attrice più famosa e più pagata della Cina ha ricevuto 4,2 milioni di dollari. Secondo le voci che girano, però, ha dichiarato molto di meno alle autorità del fisco attraverso i cosiddetti ‘contratti Yin Yang’. Un contratto porta la vera cifra, un altro è invece quello ufficiale.

La faccenda è venuta alle luce quando una personalità della TV, Cui Yongyuan, ha rilasciato due contratti per un altro film dell’attrice: Cell Phone 2. Lei ha risposto con indignazione ma è partita un’indagine – nonostante Yongyuan si sia scusato per il suo ruolo – e Bingbing è sparita di vista da luglio. I suoi fan, numerosissimi, hanno espresso il timore che fosse stata sequestrata dalle autorità: l’ultima scomparsa in una serie di una tattica crescente, extra-giudiziaria che vede svanire nel nulla anche il Capo dell’Interpol Meng Hongwei.

L’industria del cinema gela con l’incertezza che il caso Bingbing sia solo la prima goccia di pioggia di una tempesta in arrivo, un avvertimento agli Studio di mettere a posto i loro conti. La paura è reale in parte perché l’uso dei contratti Yin Yang – secondo una giornalista con cui ho parlato – sono molto diffusi ed anche per via dell’enorme fama dell’attrice. “Se Bingbing non è inviolabile, allora siamo tutti vulnerabili,” è il pensiero comune. Oppure, da parte dello stato: “nessuno è al di là della legge.”

Per capire il terremoto bisogno capire chi è/era Fan Bingbing. La VIP godeva di ubiquità totale primo dello scandalo: la sua faccia si vedeva in tutte le pubblicità, ovunque, i suoi messaggi sui social ricevevano milioni di ‘like’ dai suoi fan, e si sentiva la sua voce nella sua musica – era anche una cantante pop. Fuori della Cina, ha interpretato un ruolo in X-Men – Giorni di un futuro passato ed è stata membro della giuria di Cannes nel 2017. Inoltre, farà un nuovo film di spionaggio, 355, a fianco di Jessica Chastain. Un anno fa, era anche ‘ambasciatrice del nuovo festival del cinema di Pingyao, dove è stato progettato anche il suo film Sky Hunter, una versione cinese di Top Gun.

Qualche settimana prima della seconda edizione del Festival è arrivata la notizia che Fan Bingbing è stata multata 883 milioni di yuan (111 milioni di euro), una somma enorme, quasi inimmaginabile per le masse. Infatti, il fatto che lei abbia potuto pagare tale multa entro due giorni è stato visto quasi come un’ammissione di colpa. Se non ha rubato, come mai è stato così facile raccogliere somme così ingenti in tempi così brevi?

Prima del pagamento, lei ha pubblicato una dichiarazione, dicendo: “Accetto completamente tutte le decisioni prese secondo la legge a seguito delle investigazioni fatte dalle autorità fiscali. Seguo gli ordini e farò del mio meglio per superare le difficoltà, raccogliere i fondi e pagare le multe.” La donna che appare nella Top Ten dell’elenco di Forbes delle celebrità cinesi più potenti dal 2006 in poi aggiunge con dovuta umiltà: “Senza la politica buona del partito e dello stato e senza l’amore della gente, non c’è una Fan Bingbing.”

Sono andato alla seconda edizione del Festival di Pingyao. Qui ho incontrato Jia Zhangke, il fondatore del Festival, nominato da Slavoj Zizek, fra gli altri, ‘il regista più importante della Cina.’ I suoi film, da Pickpocket a Ash is the Purest White offrono un ritratto critico della Cina in una fase di enorme cambiamento, nella quale un progresso velocissimo capovolge completamente la società, rompe le tradizioni lasciando spesso i protagonisti persi e confusi. Quando gli ho chiesto di Fan Bingbing, mi ha risposto senza nominare l’attrice: ‘Il mercato dei film cinesi si è aperto nel 2003 e le regole hanno bisogno di essere cambiate. Abbiamo bisogno di un sistema più professionale. Dobbiamo regolarci. Spero che la gente dell’industria – attori, produttori, registi, e quelli che lavorano dietro le quinte – possano vedere quello che dobbiamo fare.’

Per il direttore artistico del festival, Marco Mueller il problema è ancora più grande. ‘L’industria del cinema corre in parallelo con l’economia e l’industria cinese, che correva semplicemente troppo veloce. Dev’essere stabilita, tranquillizzata.’

Una collega cinese mi ha fatto il paragone tra il caso di Fan Bingbing e quello di Cristiano Ronaldo e anche se c’è un po’ di simpatia per lei, l’azione del governo trova un consenso piuttosto ampio. Guardando i film cinesi nella sezione ‘Made in Shanxi’ del festival, il premiato C e i film stessi di Jia Zhangke, si nota come la corruzione che cresce accanto alla prosperità sia nel mirino costante dei critici.

Mueller ha specificato questo, a proposito dell’attrice: “Penso che con il passaggio del tempo lei continuerà a fare film e i film usciranno senza alcun problema, ma la sfida sarà diversa: il pubblico la accoglierà come prima? Vivo in questa città per alcuni mesi all’anno e quando vado dal parrucchiere o entro in un negozio e la gente parla del festival, dicono sempre: ‘Aha! La tua ambasciatrice … quanto ha guadagnato per essere in grado di pagare una multa così salata?’ C’è una grande rabbia, non contro di lei ma contro il privilegio.”

Nel contesto della campagna anti-corruzione di Xi Jinping e del Partito, il pubblico è abituato a vedere figure potenti ed importanti cadere ad una velocità impressionante. Il processo però non è trasparente e c’è sempre un dubbio che la lotta contro il corruzione può essere utilizzati per scopi politici. Fino a qualche mese fa Fan Bingbing rappresentava il volto della “nuova” Cina. Ora ne vediamo anche il lato nascosto – l’altra faccia della medaglia.