La villa, sulla collina del Pevero, è circondata dalla macchia mediterranea, a poche decine di metri dal mare della Costa Smeralda. Giardino in stile “smeraldino” con piante autoctone: mirto, corbezzoli, ulivi. Un prato verde rasato per l’inizio delle vacanze estive e una grande piscina appena ripulita. “Villa Le Grazie”, così si legge al cancello d’ingresso. Entri nella casa e trovi uno spazio di tutto comfort: tredici stanze, otto bagni, una grande cucina, verande, salone. Più un ampio solarium attorno al rettangolo celeste della piscina.

Il proprietario è Roberto Perego, associato alla ristretta cerchia di Comunione e Liberazione che ha accesso ai Memores Domini, i cui membri – si legge nella regola – devono seguire «una vocazione di dedizione totale a Dio ma vivendo nel mondo». Fondato da don Luigi Giussani il gruppo impegna i suoi affiliati alla «contemplazione, intesa come memoria tendenzialmente continua di Cristo», e alla «missione, cioè alla passione a portare l’annuncio cristiano nella vita di tutti gli uomini». Secondo le indicazioni di Giussani, i Memores Domini hanno l’obbligo di «seguire una vita di perfezione cristiana» attraverso l’obbedienza, la povertà e la verginità. La regola impone vita in comune; condividono quindi appartamenti in gruppi da tre a dodici associati. Dei Memores Domini fa parte anche l’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni, che di Perego è amico strettissimo. Perego trascorre le vacanze a “Villa Le Grazie” e a volte, in estate, offre ospitalità a Formigoni.

La villa e il suo proprietario sono finiti anche nell’inchiesta sul San Raffaele (nel cui processo l’ex governatore è stato condannato a 6 anni).

Lunedì mattina la colf di Perego, che era andata nella casa con vista a mare per prepararla all’arrivo del proprietario, l’ha trovata occupata. Nelle tredici stanze della dimora super lusso aveva preso alloggio una famiglia rom composta da padre, madre e due figli di 5 e 7 anni. Facile immaginare il seguito: la colf ha preso il cellulare e ha fatto il numero dei carabinieri di Porto Cervo. Arrivati sul posto, i militari hanno portato in caserma tutti i membri della famiglia e hanno denunciato padre e madre per violazione di domicilio e per occupazione abusiva.

Stando alla ricostruzione degli inquirenti, di prima mattina genitori e bimbi rom, di origini slave ma residenti a Osidda (un piccolo paese in provincia di Nuoro), sono entrati dall’ingresso principale della villa senza forzare alcuna serratura e superando i sistemi di sicurezza. Come abbiano fatto, non è ben chiaro. Il sistema di allarme è piuttosto sofisticato. E il portone di ingresso è blindato. «Anche i nostri figli hanno diritto a una vacanza al mare», avrebbero spiegato i due genitori ai militari che chiedevano loro i documenti e il motivo della loro presenza nella villa sulla baia di Cala di Volpe.

Secondo il quotidiano La Nuova Sardegna, «la villa di Perego confina con una serie di ville di una società immobiliare della famiglia di Pierangelo Daccò, l’imprenditore, consulente e intermediario coinvolto nell’inchiesta sulla bancarotta della Fondazione San Raffaele e coinvolto anche nell’indagine sui fondi neri della Regione Lombardia nella clinica Maugeri insieme con l’ex presidente Roberto Formigoni».

Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare in Sardegna Perego. Il quale per il momento non ha commentato. Ha commentato invece, con un tweet, Formigoni: «La casa occupata dai rom a Porto Cervo non è e non è mai stata mia». Ed effettivamente la villa è solo di Perego, ma l’ex governatore lombardo in passato ci ha trascorso le vacanze.