Ieri il Pd e le altre forze di maggioranza hanno votato in Commissione Bilancio contro l’emendamento alla legge di stabilità di Sel e sottoscritto dal movimento 5 stelle che chiedeva per il 2015 il dimezzamento del finanziamento degli F35. Il 24 settembre scorso proprio il Pd aveva proposto (con il consenso del governo) e fatto approvare dalla Camera dei deputati una mozione che impegnava il governo a rivedere il programma F35 con l’obiettivo di dimezzarne il finanziamento.

Con un clamoroso voltafaccia, alla prima occasione buona il Pd e la maggioranza si sono rimangiati la parola e hanno votato contro quello che avevano scritto nella loro mozione poco meno di due mesi fa. Un’autentica presa in giro. Il Pd ha votato contro se stesso. Di quella mozione il governo ha fatto carta straccia. Il programma va avanti, tanto che solo qualche settimana fa il governo ha annunciato che siamo pronti ad imbarcarci nell’acquisto di due nuovi F35. Il governo (per bocca del vice ministro dell’economia, Enrico Morando) ha giustificato la scelta del no all’emendamento per dimezzare il finanziamento dicendo che ci sono impegni contrattuali già assunti e da rispettare.

Un clamoroso falso. Si poteva ridurre il finanziamento: i soldi stanziati per il 2015 si riferiscono ad impegni ancora da assumere. E riguardo agli impegni contrattuali già sottoscritti, il parlamento ancora aspetta di poter visionare i contratti degli F35. Con un atteggiamento opaco e che induce al sospetto, il governo tiene chiusi nei cassetti quei contratti. Abbiamo desecretato i documenti per alcune stragi e pagine oscure della recente storia politica del nostro paese, ma dei contratti per gli F35 sappiamo ben poco. Renzi, questa estate, al meeting degli scout a San Rossore ha detto: «La più grande arma per costruire la pace non sono gli F35, ma la scuola… Quando fai delle spese che sono inutili ti senti piangere il cuore» e ha definito gli F35 «strumenti fuori dalla realtà».

Solo chiacchiere di fronte ad una platea (quella degli scout) sensibile ai temi della pace. Quando si arriva al dunque, ai deputati del Pd e della maggioranza «il cuore non piange più» e quello che era inutile diventa utile. Ma utile a chi? Non certo a chi perde il lavoro o a chi vive (oltre 6 milioni di persone di cui un quarto bambini) in condizioni di estrema povertà, ma molto utile al business dell’industria militare. Anche nel 2015 spenderemo più di 600 milioni per gli F35, molto di più di quanto si spende per il fondo non autosufficienza. Si tratta di una scelta inaccettabile, che contraddice gli annunci e le promesse di Renzi. L’unico ministro che ha ridotto gli F35 (fa 131 a 90) e’ stato un militare, l’ex ammiraglio Di Paola, con il governo Monti.

Mentre Renzi, che si fa bello davanti agli scout, e la ex pacifista Pinotti proseguono con gli F35 senza indugi e senza tenere conto di quello che dice il Parlamento. Questo voto contro il dimezzamento degli F35 e’ una truffa ai danni dell’opinione pubblica ed è una pugnalata a chi nel Pd si era battuto per la riduzione degli stanziamenti per il programma dei cacciabombardieri. Una brutta pagina per il governo ed il Pd: un altro annuncio tradito dai fatti.