È ripartita ieri a Cameri (Novara) la produzione di F35 da parte di Leonardo. Nononstante la promessa del ministro della Difesa Lorenzo Guerini ai sindacati di ridurre l’attività, la produzione è stata ritenuta «essenziale» e la società ha spiegato ai rappresentanti sindacali che «il prosieguo dell’attività per gli F35 è fondamentale per far fronte alle commesse e non mettere a rischio i posti di lavoro». Al lavoro circa il 20% dell’organico, poco più di 200 addetti, destinati a crescere gradualmente.

Cgil, Cisl e Uil hanno preannunciato che verrà fatto un controllo costante delle condizioni di sicurezza per i dipendenti.

«Il gruppo Leonardo ha deciso, sfruttando il consenso preventivo e “in bianco” ottenuto dal governo, di riaprire – denuncia Sbilanciamoci – . E’ inaccettabile che, rischiando di far ammalare centinaia di lavoratori, si continui a produrre F35 un caccia bombardiere d’attacco che può trasportare ordigni nucleari: non è certamente una produzione essenziale e strategica per il nostro Paese, in particolare in questo momento di crisi sanitaria», conclude Sbilanciamoci.