Anche all’ex Ilva di Taranto non sanno ancora prevedere il numero esatto di dipendenti che domani mattina, all’ingresso in fabbrica, non saranno in grado di mostrare un Green pass valido. Su un totale di 5.500, sarebbero 1.375 i dipendenti diretti del siderurgico di Taranto Acciaierie d’Italia che non hanno ancora comunicato alla società il possesso del documento, un numero che, secondo i dati emersi durante il vertice di ieri tra prefettura, sindacati e azienda, comunque si sta riducendo ancora nelle ultime ore. Per agevolare chi si sta organizzando all’ultimo momento, l’ex Ilva ha messo a disposizione una convenzione con una farmacia di Taranto non lontana dalla fabbrica dove i dipendenti ancora sprovvisti di Green pass potranno sottoporsi a tampone gratuitamente, a spese dell’azienda.

È quanto deciso nel vertice di ieri presieduto dal prefetto di Taranto, Demetrio Martino, con la partecipazione dei sindacati metalmeccanici e del direttore delle Risorse umane di Acciaierie d’Italia, Arturo Ferrucci. «È emerso che i dipendenti Ilva che ancora non hanno comunicato il possesso di Green pass sono 1375 contro i 1600 che risultavano lunedì sera – spiega – il sindacalista Fiom Francesco Brigati – I dipendenti delle aziende dell’indotto-appalto che sono in fabbrica, che ancora non hanno fatto sapere nulla circa il Green pass, sono invece passati da 1800 di lunedì sera a 1600 attuali». Anche qui, naturalmente il vero test sarà nella giornata di domani e in quelli successivi.

Qualche giorno fa i vertici dell’azienda avevano profilato, stando a quanto riferisce la Fiom , la possibilità di mettere in cassa integrazione coloro che non fossero in possesso di Green pass. Dopo le proteste dei sindacati l’azienda ha però chiarito che non ci saranno provvedimenti di questo tipo. Da domani chi non ha la carta verde ma possiede un certificato del tampone effettuato entrerà nello stabilimento da un varco dedicato. Tutti gli altri lo faranno dal tornello attraverso il badge con i dati già registrati.