Un anno di sorveglianza speciale per Paolo Andolina e due per Maria Edgarda Marcucci e Jacopo Bindi: è la richiesta mossa ieri al Tribunale di Torino dalla pm Emanuela Pedrotta per i tre ex membri delle unità di difesa popolare curde Ypg e Ypj. Il collegio deciderà entro 90 giorni.

«I tre sono accomunati dall’esperienza in Siria – ha detto Pedrotta nell’ultima udienza prima della decisione della corte – ma anche e soprattutto da una storia giudiziaria caratterizzata da manifestazioni di protesta sfociate in aggressioni verbali o fisiche. C’è la certezza, e non solo la probabilità, che in futuro si rendano responsabili di condotte che mettano in pericolo l’ordine e la sicurezza». Una teoria fortemente contrastata dall’avvocato difensore, Claudio Novaro: «Altri antagonisti torinesi hanno i loro stessi precedenti di polizia, ma il criterio che ha fatto aprire un procedimento nei loro confronti è che sono andati in Siria. A combattere l’Isis».

A sostegno dei giovani un presidio fuori e dentro l’aula con tantissime persone entrate per assistere all’ultima udienza. Consapevoli che, se verrà applicata la sorveglianza speciale a Eddi, Jacopo e Paolo, si aprirebbero le porte per il suo utilizzo contro altri attivisti politici italiani.