Tutti fermi e zitti, forse per paura della reazione prevedibile di Matteo Salvini che non perderebbe certo l’occasione per attaccare il governo. Silenzio da parte di palazzo Chigi, con il premier Giuseppe Conte che ieri è volato a Bruxelles per parlare di immigrazione ma non dà nessuna indicazione per quanto riguarda la Ocean Viking, la nave delle ong Sos Mediterranée e Medici senza frontiere con 82 migranti a bordo. Silenzio anche dal Viminale dove la ministra Lamorgese finora non ha confermato ma nei fatti neanche smentito le politica dei porti chiusi avviata dal suo predecessore. E in silenzio restano anche gli altri due ministri, della Difesa e delle Infrastrutture, coinvolti nell’eventuale decisione di offrire un porto sicuro alla nave. «Non vorrei che su navi e umanità avessimo scherzato o peggio. Ora tocca a noi, nessuno volti lo sguardo o fischietti come se no ci riguardasse», sollecitava inutilmente nel pomeriggio il dem Filippo Sensi.

A bordo della Ocean Viking cominciano le evacuazioni dettate dalle emergenza sanitarie, ieri una donna incita al nono mese è stata prelevata da un elicottero insieme al marito e trasferita in ospedale a Malta. Nel pomeriggio la nave si era allontanata dalle acque internazionali di fronte la Libia e aveva fatto rotta verso nord, proprio in previsione di una possibile emergenza. «Si è trattato di una misura precauzionale dettata dalla preoccupazione per potenziali complicanze che potrebbero insorgere durante un parto al bordo», spiega Msf.

Degli 84 migranti salvati i, due interventi, sono quindi 82 quelli che rimangono a bordo, 17 dei quali minori non accompagnati. «Molte delle persone soccorse riportano segni di violenza fisica e sessuale», prosegue l’ong, mentre un membro dello staff internazionale, Yuka Crickmar, denuncia:« Ho visto sui loro corpi cicatrici di ferite di coltello e a armi da fuoco, ho visto nei loro corpi i buchi lasciati dalla plastica che si scioglieva e il fuoco ha bruciato al pelle». Persone che avrebbero bisogno di assistenza medica e psicologica e che invece restano confinate su una nave. Tra di loro anche un bambino di appena un anno. «Abbiamo bisogno di un porto sicuro dover farli sbarcare», hanno chiesto ancora una volta a Malta e Italia le due ong, senza ricevere risposta.

«La Ocean Viking deve sbarcare senza se e senza ma», aveva detto martedì sera i televisione il segretario del Pd Nicola Zingaretti, che ieri ha ribadito: «Non si possono lasciare all’infinito in mezzo al mare». Sulla questione è intervenuto anche il presidente dell’europarlamento David Sassoli: «Ma certo che devono sbarcare. Cosa pensano di risolvere il problema dell’immigrazione tenendo in mare cento, duecento o trecento persone?», si è chiesto.