La prima legge che legalizza l’eutanasia è stata approvata nell’aprile del 2001 in Olanda, primo paese al mondo a consentire eutanasia e suicidio assistito. In Belgio è legale dal settembre 2002, dal febbraio scorso anche per i minori. Nel marzo 2009 la normativa è entrata in vigore in Lussemburgo. La legge prevede che non venga sanzionato penalmente e non possa dar luogo a un’azione civile «il fatto che un medico risponda a una richiesta di eutanasia». In Svezia, nell’aprile 2010 l’autorità nazionale dà il via libera all’eutanasia passiva (con interruzione omissione di trattamenti medici). Proibita quella attiva. In Svizzera la legge consente l’aiuto al suicidio (anche agli stranieri) se prestato senza motivi egoistici. La Corte di giustizia tedesca si è espressa nel giugno 2010 a favore dell’eutanasia passiva. Quella attiva è ammessa se è chiara la volontà del paziente, anche in assenza di una legge specifica. In Spagna sono ammessi eutanasia passiva e suicidio assistito. In Danimarca solo le direttive anticipate di trattamento. Vietata in Francia l’eutanasia attiva, parzialmente ammessa quella passiva. In Gb anche l’aiuto al suicidio è perseguito per legge, ma un giudice può autorizzarlo in casi estremi. L’eutanasia è ammessa in Cina negli ospedali, mentre in Colombia è legale dal ’97. Negli Usa l’Oregon l’ha ammessa nel 1997 e la permette anche in caso di depressione. Hanno poi adottato legislazioni simili Vermont, Washington e Montana. In Canada una legge è stata bocciata e la situazione varia da provincia a provincia. L’Australia consente le direttive anticipate di trattamento. In Giappone se un paziente vuole accedere all’eutanasia viene avvicinato da una equipe che lo aiuta a prendere una decisione.