Reticolati e cani in arrivo da Londra. L’«emergenza» Eurotunnel diventa una questione di ordine pubblico, per il governo socialista francese come per quello conservatore britannico. Una settimana di «assalti» alle navette che trasportano i Tir da Calais oltre la Manica: sono migliaia i migranti accampati intorno al tunnel, che di notte a gruppi cercano di saltare sui convogli diretti in Gran Bretagna. Centinaia respinti da sorveglianti e poliziotti, altrettanti feriti e malconci, un ragazzo sudanese è morto schiacciato dal camion in manovra sulla “navetta”.
Il premier Manuel Valls ammette: «La situazione a Calais rimane difficile, è peggiorata dall’inizio del 2014 con l’arrivo di migranti attraverso il Mediterraneo centrale, a causa dell’attività di mafie che approfittano in particolare del caos in Libia. Oggi ci sono circa 3.000 migranti che tentano di raggiungere la Gran Bretagna, anche rischiando la vita».
È quello che David Cameron ha incautamente definito «sciame». Il premier di Londra, comunque, è più che convinto dell’urgenza di proteggere merci e viaggiatori. Al termine di una riunione del comitato Cobra, Cameron ha annunciato ufficialmente l’invio di altri reticolati e delle squadre cinofile della polizia. Insomma, reticolati e cani in funzione anti-migranti direttamente a Calais, dove la Francia ha già mobilitato altri 120 uomini delle forze dell’ordine che si aggiungono ai 300 schierati da mesi.
E Cameron ordina poi l’utilizzo degli spazi militari sul versante inglese della Manica per il controllo dei camion, in cui si nascondono i migranti più fortunati. La Bbc riferisce, infine, di un piano già allo studio che prevede lo schieramento di reparti specializzati dell’esercito proprio nel pattugliamento dell’Eurotunnel.
Sempre Cameron parla di «un’estate difficile» per la crisi di Calais. «La situazione è inaccettabile ed è una priorità del governo affrontarla in ogni modo possibile» insiste, «Ci sono persone che tentano di entrare illegalmente nel nostro paese causando ritardi al traffico dei Tir e a chi va in vacanza».
Perfetta la sintonia con Parigi: «Intendiamo agire al confine aiutando la Francia sul suo versante e manderemo più barriere, più risorse, più cani da fiuto e più assistenza» garantisce, appunto, Cameron che ha avuto un colloquio telefonico con il presidente francese Francois Holland. Il governo di Londra ha finora stanziato 22 milioni di sterline (pari a 32 milioni di euro) per aumentare la sicurezza sul cruciale «fronte» della Manica.
La situazione dell’Eurotunnel rimane la stessa. Anche l’altra notte, si è rinnovato l’assalto dei migranti. Compreso il padre che è stato fotografato mentre sospinge il figlio oltre la recinzione, pur di guadagnare la via verso la Gran Bretagna. L’ultimo bilancio all’alba di ieri è la fotocopia degli altri: altri 300 migranti «intercettati» e decine quelli feriti che hanno fatto ritorno nella mega-baraccopoli intorno a Calais.
Da giugno sono state nove le vittime ufficialmente accertate degli assalti all’Eurotunnel. E il consorzio di società che gestisce l’infrastruttura afferma che quest’anno sono stati almeno 37 mila i migranti bloccati mentre attraversavano la Manica.
Tocca, invece, alle ong provare ad arginare l’emergenza umanitaria nella zona: «Anche se non viene riconosciuta ufficialmente, è un gigantesco campo profughi con circa 3 mila perosne senza diritti e senza accesso ai servizi essenziali».
Baracche, tende, ripari di fortuna sprovvisti di acqua potabile e di energia elettrica. Così sopravvivono i migranti, fino alla notte. È anche per questo che ormai Calais è sinonimo di Lampedusa, un’altra «frontiera» dell’Europa-fortezza come l’isola nel Mediterraneo.
E in prima linea c’è la sindaca, Natalie Bouchart: accusa il governo di Londra di attirare migliaia di migranti illegali con la promessa di un Welfare troppo generoso. Di qui la clamorosa iniziativa: l’amministrazione comunale di Calais si dice pronta a chiedere 50 milioni di danni all’immagine. Intanto nei boschi e nelle periferie della cittadina portuale francese, continuano gli arrivi. Migranti per lo più dall’Africa, cui si sono aggiunti i richiedenti asilo di Libia e Siria.
E il traffico di esseri umani fa gola anche alle organizzazioni criminali: secondo la polizia francese, si trattasoprattutto bande di cinesi e albanesi.