È finito tra i fischi, le recriminazioni e le accuse il primo congresso di +Europa, il cartello elettorale nato dalla fusione dei Radicali Italiani e del Centro Democratico di Bruno Tabacci che ora prova a trasformarsi in un soggetto politico vero e proprio. Il segretario eletto è Benedetto Della Vedova, che ha raccolto quasi 1.300 voti su poco più di 2000 partecipanti, staccando Marco Cappato (700) e Alessandro Fusacchia (320). È la vittoria di Tabacci, entrato in +Europa alla vigilia delle politiche, salvando la lista dalle incognite legate alla raccolta delle firme. Doveva essere un socio di minoranza, invece quella dell’anno scorso non è stata soltanto un’ancora di salvataggio per i radicali, ma anche un’opa sul futuro del progetto.

Il congresso del Milan Marriott Hotel è arrivato al culmine di un mese di tensioni: gli iscritti erano cresciuti in maniera sospetta nel periodo di Natale e un pensiero alla segreteria lo aveva fatto anche la genovese Paola Redaelli, fan di Salvini e presunta talpa dell’imprenditore Giampiero Samorì, che alle elezioni del 2013 propose una per nulla fortunata lista alleata con Berlusconi, il Mir (Moderati in rivoluzione). Redaelli aveva provato a entrare nel partito con un pacchetto di centinaia di tessere, ma a pochi giorni dall’apertura dei lavori la sua candidatura è stata respinta.

Tra i radicali di +Europa il sospetto che qualcuno stesse facendo cammellaggio è rimasto comunque forte e durante il congresso nelle chat giravano foto di pullman carichi di militanti mai visti né sentiti, oltre a imbarazzanti audiomessaggi in cui alcuni neoiscritti dichiaravano ingenuamente di essere stati mandati lì con le spese pagate e ordini chiari su chi votare: Della Vedova.

Veleni, sospetti, malumori. E qualche numero: tra il 16 e il 18 gennaio (giorno della chiusura dei tesseramenti) le iscrizioni hanno fatto registrare una crescita clamorosa, con 500 nuove adesioni dalle province di Napoli, Avellino, Salerno e Caserta. E sarebbero 800 le persone arrivate a Milano nella notte tra sabato e domenica, cioè solo per votare. Infine, un dato di più difficile lettura: gli iscritti a +Europa sono oltre 5000, ma al congresso i partecipanti sono stati 2316.

Mentre tra i radicali la rabbia ribolle, Tabacci taglia corto: «L’iscritto non deve essere un militante a tempo pieno, non si facciano illazioni». Adesso c’è una campagna per le europee da preparare, con l’obiettivo vitale di superare lo sbarramento. Della Vedova strizza l’occhio all’ala europeista del Pd e pensa a un listone unico che risolverebbe ogni problema, e non è del tutto un caso che durante i giorni del congresso sia intervenuto Carlo Calenda.

Dalle parti dei radicali, però, c’è scetticismo e a guidare la resistenza è tornato Riccardo Magi, che mentre gli stracci volavano e Tabacci trionfava era sulla Sea Watch. «Lo spazio politico di Calenda è lo stesso di +Europa – ha detto Magi ieri a Radio24 -, non so che consistenza abbia il suo manifesto». La nuova battaglia, si capisce, è appena cominciata.