Etihad ha detto «sì»: ieri è arrivata al quartier generale di Alitalia la lettera in cui il gruppo emiratino annuncia che parteciperà alla nuova società, anche se per il momento non è stato firmato l’accordo, e – come ha detto l’ad dell’azienda italiana, Gabriele Del Torchio – «serve ancora qualche approfondimento».

Nello stesso tempo, sono arrivate anche le cattive notizie, perlomeno per i lavoratori: sono partite proprio ieri 2.171 lettere di avvio di mobilità, per altrettanti licenziamenti (altri 80 – con cui si arriva agli originari 2.251 esuberi – hanno già cessato il rapporto di lavoro).

Etihad rileverà il 49% della nuova compagnia, investendo 560 milioni di euro. «Si firma l’8 agosto», ha detto ieri il ministro Maurizio Lupi: data non casuale, visto che proprio quel giorno i vecchi azionisti di Cai sottoscriveranno un nuovo aumento di capitale, per 300 milioni di euro. Si tratta di Unicredit, Intesa, Benetton e Poste: queste ultime, hanno ottenuto di entrare in una company intermedia – la «midco» – così da non doversi sobbarcare i debiti e le pendenze pregresse.