Tutto senza intoppi. È la prima fecondazione eterologa, frutto del lavoro al centro di procreazione medicalmente assistita del policlinico Sant’Orsola.

Eleonora Porcu, che lo dirige, spiega com’è andata a buon fine: «Tra coloro che si sono presentati spontaneamente per offrire gratuitamente spermatozoi e ovociti, nel pieno rispetto della sentenza della Corte costituzionale, abbiamo reclutato due uomini e una donna, appena arrivata.

Altre 12 donne, che hanno propri ovociti conservati in ospedale, dopo un trattamento di fecondazione omologa coronato da una gravidanza e nascita di bambini, hanno dato il consenso all’utilizzo per l’eterologa degli ovuli rimasti».

A Bologna la prima gravidanza da fecondazione eterologa, una settimana dopo le cinque linee-guida che il ministero della salute ha trasmesso alla conferenza stato-regioni.

Il risultato di Bologna è importante, perché ottenuto non con gameti provenienti dall’estero, ma grazie al primo donatore «arruolato» gratuitamente alla fine del 2014. Il centro del Sant’Orsola ha potuto così effettuare le visite alle coppie da novembre, non appena sono state definite le procedure operative dei parametri di legge. Un trattamento gratuito, fatti salvi i ticket per chi non è esente.

A Bologna così sono stati effettuati dieci trattamenti di fecondazione eterologa, mentre 171 coppie sono in attesa. La prima gravidanza, giunta alla sesta settimana, è frutto dell’inseminazione extracorporea con gameti del primo donatore e successivo impianto embrionario. I futuri genitori risiedono fuori dall’Emilia: hanno scelto il centro del Sant’Orsolache ha già fatto nascere 3.185 bambini con la procreazione assistita.

E il policlinico conta di lanciare a settembre, in collaborazione con la regione, una campagna di comunicazione per sensibilizzare le coppie e le persone potenziali donatori per la fecondazione eterologa.