«Il sussulto che avevamo chiesto dopo la sentenza è finalmente arrivato. Ci auguriamo che non sia effimero, ma concreto». Bruno Pesce, coordinatore della vertenza amianto, sul treno di ritorno da Roma, fa un bilancio sul tour de force di incontri che ieri le associazioni dei familiari delle vittime dell’Eternit e i sindaci di Casale Monferrato, Bagnoli (Napoli) e Cavagnolo (Torino) hanno avuto con le massime cariche dello Stato, escluso il presidente Giorgio Napolitano, finora silente sulla questione. «Abbiamo raccolto comprensione e indignazione nei confronti di una sentenza considerata sbagliata dai presidenti Renzi, Grasso e Boldrini. Che si sono fatti carico di diversi impegni sul piano della bonifica e della giustizia».

Un impegno significativo, mancato nello scorso processo, arriva proprio da Palazzo Chigi: «Il presidente Renzi – ha spiegato Pesce – ha assicurato che, se ci sarà un altro processo, lo Stato si costituirà parte civile e che sulla prescrizione, anche se lui non è un giudice, e sui costi di bonifica, farà tutto ciò che è in grado di fare». Cavagnolo, in provincia di Torino, dovrebbe veder sbloccati dal patto stabilità i 2 milioni di euro necessari per la bonifica. Mentre Casale Monferrato attende, come ha sottolineato il sindaco Titti Palazzetti, uno stanziamento di 60 milioni fino al 2020, che per buona parte dovevano essere coperti dai risarcimenti dell’ex amministratore delegato dell’Eternit Stephan Schmidheiny. Ma, «saltando» il processo, Casale non li riceverà mai. «Nella mia città – ha precisato il sindaco Palazzetti – muore più di una persona alla settimana per mesotelioma e tra venerdì e domenica sono mancate tre persone, tra cui una ragazza di 28 anni. Il picco della malattia deve ancora arrivare intorno al 2020-2025. Alla presidente della Camera Boldrini, abbiamo chiesto di battersi per una direttiva che metta al bando l’amianto in tutto il mondo. A Renzi chiediamo di tutelare il nostro ospedale, che è all’avanguardia per la cura del mesotelioma». I consiglieri regionali del M5S hanno denunciato infatti che nel nuovo piano sanitario regionale, potrebbe essere cancellato il reparto di oncologia.

Prima del premier Renzi, la delegazione di familiari e sindaci ha incontrato anche i presidenti di Senato e Camera, Grasso e Boldrini. «Non è possibile che il passare del tempo possa generare l’impunità dei responsabili», ha affermato Grasso, che si impegnerà ad accelerare i tempi per la legge sul disastro ambientale in discussione al Senato. Alla Camera, uno degli argomenti affrontati è stato quello della prescrizione: «Un fronte – ha detto Boldrini – sul quale ci stiamo mobilitando, la Camera ci sta lavorando da maggio con tre proposte e c’è poi un ddl annunciato il 29 agosto. Così come anche sui reati ambientali, bisogna stringere i tempi».

I sindaci di Casale, Palazzetti, e di Roma, Ignazio Marino ieri hanno lanciato un appello sulla vicenda Eternit, da sottoporre ai sindaci dell’Anci, per chiedere al governo e al Parlamento di «rivedere le norme del codice penale» e introdurre il reato di «disastro ambientale», la cui eventuale prescrizione sia ancorata al momento in cui si verificano gli eventi dannosi. É stata una giornata densa. In serata, Romana Blasotti, presidente dell’Afeva, 5 familiari morti per mesotelioma, ha commentato: «Lo Stato c’è, se le promesse che ci hanno fatto oggi saranno mantenute».