Tra le otto persone fermate il giorno dopo la morte di Clément Méric, una è stata rilasciata ieri, mentre due hanno ammesso di aver colpito il giovane militante anti-fascista. Esteban M., un neonazi franco-spagnolo nato a Cadice nel ’92, ha raccontato che il ragazzo è caduto sotto la forza del colpo, ma smentisce di aver utilizzato un pugno americano e di aver voluto uccidere. Secondo i primi elementi dell’autopsia, Clément è stato ucciso da un pugno, prima di sbattere la testa a terra. I fermati – sei uomini e due donne tra i 20 e i 30 anni – appartengono tutti alla nebulosa dei gruppuscoli di estrema destra, che negli ultimi tempi ha acquisito una certa visibilità ai margini delle manifestazioni contro il matrimonio per tutti. Il governo sta studiando la possibilità di mettere fuori legge i gruppi estremisti di destra.

Esteban M. è schedato dalla polizia, per porto d’armi proibite, tipo pugnale o pugno americano. E’ considerato vicino a Serge Ayoub, uno skinhead parigino attivo fin dagli anni ’80, soprannominato Batskin perché colpiva utilizzando una mazza da baseball. Serge Ayoub è stato interrogato ieri dalla polizia ma smentisce che Esteban appartenga al suo gruppo. Ayoub, che ora gestisce Le Local, un bar-circolo associativo punto di incontro dell’estrema destra parigina (XV arrondissement), nell’87 ha fondato le Gioventù nazionaliste rivoluzionarie (Jnr) e nel 2010 Terza Via. Nelle Jnr ci sono soprattutto dei picchiatori, che indossano magliette con un chiaro riferimento al fascismo italiano: “credere, obbedire, combattere”. Le Jnr un tempo erano presenti al tradizionale corteo del 1° maggio del Fronte nazionale, ma sono state un po’ messe in disparte dopo che nel ‘95 un giovane marocchino era morto annegato dopo essere stato gettato nella Senna. Da qualche anno, le Jnr organizzano un corteo in proprio, sempre in onore di Giovanna d’Arco come il Fronte nazionale, due settimane dopo la manifestazione del partito di Marine Le Pen. Ideologicamente, intendono “lottare contro la mondializzazione”. Terza Via è sulle stesse posizioni e fa riferimento alla Repubblica sociale di Mussolini. Ayoub afferma di voler combattere il “capitalismo cinico e la sinistra allocca”, in nome della “nazione”, considerata “l’ultima difesa delle conquiste sociali”. Secondo il politologo Stéphane François, “il discorso anticapitalista, anti-sinistra, antipadroni, anti-mondializzazione e nazionalista attira molti giovani, seduce in particolare chi proviene da famiglie sfavorite. E’ un’adesione a una specie di socialismo del risentimento, con un discorso ricorrente: siamo noi che dobbiamo essere aiutati, non gli altri, gli stranieri”. Si tratta di autonomi di estrema destra, che spesso si confondono con gli hooligan del football. Bomber di pelle, stivali, tatuaggi e anche le polo della marca Fred Perry sono una specie di divisa di riconoscimento. E’ stato proprio in una vendita di magliette Fred Perry che Clément e i suoi amici si sono incrociati con il gruppo di skin heads, prima del dramma. Secondo il regista del documentario Antifa, Cacciatori di skin (2008), Marc-Aurèle Vecchione, lo stile Fred Perry fa parte anche dell’estetica redskin, a cui faceva riferimento Clément, gli scontri erano abituali in occasione di svendite e “un dramma era quasi inevitabile”.

Le Jnr e Terza Via non esauriscono l’estrema destra radicale in Francia. Ci sono formazioni che conservano forti legami con il Fronte nazionale, malgrado la “banalizzazione” di Marine Le Pen, come le Gioventù nazionaliste o l’Opera francese. Il Blocco identitario, che si è fatto conoscere per gli aperitivi “salame e vino” (in chiara sfida all’islam), è stato molto presente nelle manifestazioni anti-matrimonio. I militanti più attivi dell’estrema destra radicale secondo gli specialisti sono intorno ai 3mila in Francia, ma il numero aumenta con gli individui isolati attratti da queste posizioni.

L’estrema destra radicale non è solo presente tra giovani marginali. Il giornalista Jean-Dominique Merchet, grande specialista della difesa, segnala sul suo blog che una pubblicazione su Internet, La Revue de l’Arsenal, legata al Printemps français (ala più radicale della protesta anti-matrimonio gay) e che si rivolge ai militari, lancia un appello al colpo di stato contro il “gabinetto framassone” del ministro della difesa, Jean-Yves Le Drian. Tra gli alti gradi militari citati come possibili guide del putsch, c’è persino il generale 5 stelle Benoît Puga, capo di stato maggiore particolare del presidente Hollande. Puga è un cattolico tradizionalista, legato al movimento radicale Civitas, molto violento nelle manifestazioni contro il matrimonio (a picchiare una Femen, che protestava contro la manifestazione anti-gay del 18 novembre scorso, era stato un colonnello dell’esercito francese, anch’egli membro di Civitas).