Una serie di boati in piena notte all’interno dell’acciaieria 2 dell’ex Ilva di Taranto, hanno riportato l’attenzione sul problema legato al ritardo con cui avviene la manutenzione degli impianti del siderurgico, oramai non più rinviabile nel tempo. Protagonista dell’ennesimo incidente, l’impianto Idf a servizio del convertitore 1 di acciaieria 2. Si sono aperti diversi squarci alle tubazioni, nei pressi del pulpito stiring, laddove c’è transito di personale per le normali attività di affinazione.
A denunciare l’accaduto le Rsu di Fiom e Uilm. Incidente che ha confermato la tesi dei sindacati per i quali l’acciaieria 2 non può sostenere l’aumento produttivo a tre convertitori deciso dall’azienda appena 48 ore prima dell’incidente. Con il conseguente stop dell’acciaieria 2 sino al 31 marzo ed altri 250 lavoratori posti in cassa integrazione. Disposizioni che i sindacati avevano sin da subito criticato fortemente.
«L’acciaieria 2, a conferma di quanto sostenuto da Fiom e Uilm nei giorni scorsi e verificato nel corso del sopralluogo effettuato martedì, non può sostenere l’aumento produttivo. ArcelorMittal deve tornare sui suoi passi e sospendere immediatamente la scelta unilaterale di fermare l’acciaieria 1 in quanto i continui rinvii e ritardi su manutenzione ordinaria e straordinaria determinano, in caso di aumento produttivo, situazioni di pericolosità sia dal punto di vista della sicurezza che dell’ambiente. Avevamo segnalato all’azienda dopo un sopralluogo effettuato sugli impianti la criticità della situazione e gli ultimi episodi lo testimoniano», hanno affermato i coordinatori di fabbrica Fiom e Uilm, Francesco Brigati e Gennaro Oliva.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Fim Cisl di Taranto. «Lunedì scorso nel corso dell’incontro – afferma il segretario Prisciano – avevamo esposto le nostre perplessità sul nuovo assetto di marcia, evidenziando che quella esposta dall’azienda non poteva rappresentare la strada giusta. Da tempo – rileva Prisciano – dichiariamo che gli impianti all’interno dello stabilimento necessitano di manutenzioni ordinarie e straordinarie».
Sulla base di quanto avvenuto la scorsa notte, l’azienda ha quindi convocato i sindacati comunicando la decisione di mantenere regolarmente in marcia l’acciaieria 1 fino a quando non saranno risolti i problemi provocati dalle esplosioni e, quindi, sospendendo il provvedimento di cassa integrazione.