Un’esplosione violentissima. Poi un’altra e un’altra ancora. Uno spostamento d’aria terrificante avvertito a chilometri di distanza.

È una questione di attimi e la storica ditta Bruscella Fireworks, sulla strada provinciale 92 in contrada Procida Maffei che collega Modugno e Bitritto in provincia di Bari, va in cenere. Provocando sette morti e una decina di feriti, di cui sei molto gravi. Tre sono ricoverati al policlinio di Bari, due nel reparto di Rianimazione e uno nel Centro ustioni con il 40% del corpo interessato dalle bruciature. Altri due feriti, che hanno riportato ustioni profonde su gran parte del corpo, sono state trasferite al Centro grandi ustionati dell’ospedale Perrino di Brindisi e a Napoli.

I morti, non ancora identificati, secondo le prime ricostruzioni dovrebbero essere due indiani, un albanese e quattro italiani. Ingente il dispiegamento di forze dell’ordine, Vigili del fuoco, 118 e due Canadair: a prendere fuoco anche una folta zona di campagna limitrofa alla fabbrica. Indenni, per fortuna, una settantina di bambini tra i 5 e i 13 anni che a distanza di qualche chilometro si trovavano all’interno di un campus estivo.

Ancora poco chiara la dinamica degli eventi. In un primo momento, si era diffusa la notizia che ad esplodere fosse stato per primo un furgone e poi il resto della fabbrica: ricostruzione smentita poco dopo da un operaio sopravvissuto, che ha dichiarato che il furgone in questione era stato già scaricato del tutto.

Sul posto sono giunti il procuratore della Repubblica di Bari, Giuseppe Volpe, con il sostituto Domenico Minardi, il sindaco di Modugno, Nicola Magrone, e quello della città metropolitana, Antonio Decaro. Cordoglio è stato espresso dai sindacati, dall’Anmil e dal ministro della Difesa Pinotti.

Dovranno passare almeno 24 ore secondo gli inquirenti per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Eppure la ditta Bruscella ha una storia antica alle spalle: fondata nel 1900 dal cavalier Michele Bruscella, è famosa in tutta Italia e non solo per i suoi fuochi artificiali. Attualmente è guidata da Michele Bruscella (general manager) e dai suoi zii Antonio (direttore tecnico) e Vincenzo (direttore di produzione), che insieme costituiscono la gestione «Eredi», attuata dopo la tragica scomparsa del Cav. Bartolomeo Bruscella, padre di Michele, avvenuta il 26 novembre 2012. Una gestione familiare dunque, visto che altre due donne della famiglia Bruscella, Angela e Maria, ricoprono i ruoli di responsabile amministrativa e responsabile degli affari legali.

Secondo le prime testimonianze, in questi ultimi giorni i lavori all’interno della fabbrica erano frenetici, viste le tante feste patronali locali da servire con gli immancabili giochi pirotecnici nel giro di poche settimane. E probabilmente è in proprio in questa «frenesia» che andranno cercate le cause dell’esplosione: che avrà un’origine umana, oppure di mancata applicazione delle regole di sicurezza.

È infatti un campo che non ammette errori quello che si occupa della preparazione dei fuochi d’artificio. In particolar modo ad essere pericolosa è la miscela delle polveri con altri elementi. La legge in materia esiste dagli anni ’40 ed il controllo della sua applicazione spetta ai Vigili del fuoco. Dal 2000 ad oggi sono stati 18 gli incidenti mortali nelle fabbriche di fuochi d’artificio in Italia, che hanno causato ben 58 morti. L’ultimo si è verificato il 13 maggio, quando ci furono 3 morti e 4 feriti nell’esplosione della fabbrica «Pirotecnica dei fratelli Schiattarella», nell’hinterland a nord di Napoli.