Quattro morti e due feriti sono il bilancio dell’esplosione avvenuta ieri in deposto di fuochi d’artificio a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Le vittime sono tre operai di una ditta di infissi che stavano montando alcune porte in ferro e Venera Mazzeo, 71 anni, moglie del titolare della fabbrica di fuochi, Vito Costa. Uno dei due feriti, rimasti entrambi gravemente ustionati, è invece il figlio.

L’esplosione è avvenuta ieri pomeriggio verso le 17 ed è stata udita nei quattro comuni del circondario. Dopo l’allarme polizia, carabinieri, vigili del fuoco e operatori delle ambulanze sono andati al casolare isolato nella campagna soccorrendo i feriti, recuperando cadaveri e cercando informazioni per sapere con esattezza quante persone vi fossero. La procura di Barcellona Pozzo di otto ha aperto un’inchiesta per capire le cause di questo dramma che ha sconvolto la vita di diverse famiglie. «Dai primissimi accertamenti sembra ci siano state due esplosioni perché all’interno della fabbrica c’erano degli operai con delle saldatrici: le scintille avrebbero raggiunto la polvere pirotecnica causando le esplosioni», ha spiegato il comandante della compagnia di carabinieri della cittadina.

Per la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan quanto avvenuto nel messinese è solo l’ultimo episodio di una «strage continua». «A Pozzo di Gotto ancora morte e dolore in un luogo di lavoro. 800 vittime dall’inizio dell’anno – ha scritto su Twitter – Cordoglio della Cisl e vicinanza alle famiglie. La tutela della vita e la prevenzione degli incidenti dovrebbero venire prima di ogni logica di profitto».