La riforma dell’esame di maturità arriverà in un decreto legge che il governo varerà a gennaio 2015. Secondo il nuovo annuncio del ministro Giannini, a giugno del prossimo anno si dovrebbe tornare all’epoca Moratti. Le commissioni esaminatrici avranno solo membri interni, mentre il presidente arriverà dalla provincia. Una decisione che sembra essere dettata, tra l’altro, da motivazioni economiche. Verrà cancellata la tesina, «un atto compilativo». Per i tecnici-professionali annunciata la valutazione delle esperienze di apprendistato, lavori «più teorici» per i licei. L’esigenza di riformare la maturità obbedisce in realtà all’entrata in vigore di un altro dettaglio della riforma Gelmini: la valutazione della lingua straniera. Dovrebbe essere la terza prova. Sono invece in molti a credere che tale prova consisterà nel “quizzone” Invalsi, non amato dagli studenti e dai docenti. Anche di questo si parlerà nella consultazione che il governo ha lanciato ieri online fino al 15 novembre.