I numeri non sono quelli della Lombardia, ma anche in Toscana il coronavirus sta colpendo duro i 13mila ospiti delle 322 residenze sanitarie che accolgono anziani e disabili. La progressione dei casi, che ha fatto registrare al momento e con dati parziali un migliaio di positivi al Covid-19 (e circa 30 vittime), senza considerare gli asintomatici ma annoverando nel numero i numerosi contagi fra gli operatori sanitari delle strutture, ha convinto il presidente regionale Enrico Rossi ad emanare una ordinanza ad hoc. Arrivata poche ore dopo un appello specifico lanciato dal Prc toscano, con centinaia di firme di consiglieri regionali (Tommaso Fattori e Paolo Sarti) e comunali, operatori sanitari e rappresentanti di associazioni impegnate sul campo dell’assistenza. Molto allarmati di fronte all’escalation degli ultimi giorni, in un territorio nel quale, su 3 milioni e 700mila residenti, circa un quarto della popolazione ha più di 65 anni.

Con un videomessaggio su facebook, Enrico Rossi ha così annunciato la firma di due ordinanze. Una di queste riguarda appunto le nuove norme e l’assistenza potenziata per le residenze per anziani e per quelle per disabili:«Qui nelle ultime settimane sono cresciuti i contagiati – riconosce Rossi – e d’ora in poi gli ospiti positivi saranno subito presi in carico dal Servizio sanitario regionale, prevedendo per tutti almeno l’assistenza propria delle cure intermedie». Cioè infermieri, medici, e strumentazione adeguata. Non solo per i sintomatici, viene precisato, ma anche per asintomatici e “paucisintomatici”, in altre parole per chi sta bene e non ha i sintomi tipici della malattia.

Resta chiaramente la necessità di isolare i positivi. «Questo potrà avvenire all’interno della residenza se gli spazi consentiranno una separazione senza alcuna commistione – puntualizza il presidente toscano – altrimenti i malati dovranno essere trasferiti in strutture diverse e a questo proposte, destinate unicamente a malati Covid. Alcune Rsa o Rsd private, di intesa con il gestore, potrebbero essere trasformate e rivolte alla sola accoglienza di ospiti positivi». Anche perché, delle 322 residenze sanitarie, solamente 42 sono a gestione diretta delle Asl, mentre le altre sono di società private, enti, cooperative e terzo settore.

La seconda ordinanza riguarda invece i cosiddetti “alberghi sanitari”, che Rossi giustifica così. «In Toscana abbiamo 3.500 persone positive a casa in quarantena. Continuiamo a considerare l’albergo sanitario un tipo di cura intermedio più adeguato del domicilio, grazie al monitoraggio costante e alla visita quotidiana di un infermiere e di un medico, assicurata in queste strutture. Con questa nuova ordinanza invitiamo chi è in isolamento nel proprio domicilio ad accettare l’offerta alberghiera delle Unità speciali di continuità assistenziale, nel rispetto di se stesso e degli altri».

Sul punto, già nell’ultima settimana di marzo la Regione aveva iniziato a stipulare convenzioni, individuando strutture adatte su tutto il territorio, partendo con circa 300 posti letto che ora dovranno essere per forze di cose moltiplicati. Con una spesa di circa 31 euro per ciascuna stanza, oltre a quella per la fornitura dei pasti e dei servizi di assistenza di base come il cambio della biancheria e dei lenzuoli.
Infine ecco gli ultimi numeri del virus in Toscana, diffusi nel pomeriggio. Cifre che vedono 6.173 contagiati dall’inizio dell’emergenza, di cui 5.427 ad oggi in assistenza, e con 377 guarigioni virali e cliniche e 369 decessi.