Il presidente turco Erdogan in Siria continua a giocare su più tavoli e a mostrarsi ‎alleato di tutti. Dopo aver appoggiato l’attacco lanciato da Trump contro Damasco, ‎ieri ha fatto marcia indietro e, durante un colloquio telefonico con il capo di stato ‎iraniano Hassan Rohani, ha riaffermato la piena collaborazione con l’Iran, stretto ‎alleato del presidente Bashar Assad, con l’obiettivo di raggiungere una «soluzione ‎politica duratura‎» in Siria.

Erdogan ha convenuto con Rohani che occorre ‎mantenere l’integrità territoriale della Siria mentre le sue truppe da mesi occupano ‎porzioni del nord del Paese allo scopo di impedire l’autodeterminazione dei curdi. ‎Assieme alla Russia, Iran e Turchia conducono dal 2016 i colloqui di Astana per ‎una soluzione negoziata in Siria. L’ultima riunione si è svolta ad Ankara il 4 aprile ‎dove però sono emerse divisioni. Teheran ha chiesto a Erdogan di restituire i ‎territori siriani conquistati con l’operazione “Ramo d’ulivo” avviata il 20 gennaio. ‎Il presidente turco ha risposto che non li riconsegnerà mai ad Assad. Ieri è giunta ‎una apparente ricucitura dello strappo, con Erdogan e Rohani tornati insieme a ‎difendere l’integrità territoriale della Siria. ‎