La «cosa rossoverde» si avvia al decollo. Domani l’evento «Equologica 2020», neologismo che sta a indicare la volontà di mettere la prima pietra di un nuovo soggetto politico, una rete che punta a riunire tanti pezzi di sinistra, civici e dell’ambientalismo che si sono dispersi.

Obiettivo: spostare a sinistra su questione sociale e ambiente l’asse del governo Conte (che parteciperà con un video e incontrerà i promotori la prossima settimana) e dare una cornice nazionale alle tante liste rossoverdi che correranno alle comunali di primavera. Tra i promotori una dozzina di parlamentari, quasi tutti eletti con Leu, da Nicola Fraoianni a Francesco la Forgia, ma anche l’europarlamentare eletto col Pd Massimiliano Smeriglio, l’ex sindaco di Cagliari Massimo Zedda, la vicepresidente dell’Emilia Romagna Elly Schlein e l’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti con una pattuglia di ex M5S.

I temi su cui fondare questa iniziativa sono la riduzione delle diseguaglianze, la patrimoniale, il salario minimo e il reddito universale, scuola e sanità pubblica, oltre alla «trasformazione ecologica del sistema produttivo».

L’evento si svolgerà in streaming, e presenta un parterre ricchissimo: 44 tavoli tematici al mattino, 8 panel al pomeriggio, con ospiti i ministri della Salute Speranza, del Lavoro Nunzia Catalfo e dell’Università Gaetano Manfredi, il presidente dell’Europarlamento David Sassoli e il vice Fabio Massimo Castaldo (M5S), il presidente della Camera Roberto Fico. E poi Nichi Vendola, Mimmo Lucano, Andrea Orlando, Beppe Sala, le sardine Mattia Santori e Jasmine Cristallo, Susanna Camusso, Enrico Giovannini, Gianna Fracassi, Pietro Grasso.

Di economia e lavoro parleranno Gianna Fracassi della Cigl, Pierpoalo Bombardieri dell Uil e Aboubakar Soumahoro. E ancora: il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, il presidente dell’VIII municipio di Roma Amedeo Ciaccheri, consiglieri comunali come Eleonora Artesio (Torino), Emily Clancy e Federico Martelloni (Bologna), Eleonora De Majo e Sandro Fucito (Napoli), Paolo Limonta (Milano).

«Vogliamo il massimo di unità nel campo progressista e il massimo di autonomia politica e culturale», dice Smeriglio. «Questo governo è l’esperimento nelle condizioni date più avanzato», gli fa eco La Forgia. «Ma non vogliamo dare deleghe in bianco a nessuno. Non siamo i Renzi di sinistra che alimentano tensioni, ma ci sono temi chiave che devono trovare cittadinanza nel governo, come la riduzione delle disuguaglianze».