La danza come atto incisivo nella storia del singolo e della collettività; l’esplorazione, attraverso la ricerca e lo spettacolo dal vivo, dell’uomo, eroe battagliero ma anche figura spezzata dal vivere, in lotta tra frammenti vittoriosi e cadute vorticose nella fragilità. Enzo Cosimi, danzatore, coreografo, è dai primissimi anni Ottanta che con vigore creativo e fulminanti visioni lascia allo spettatore una memoria bruciante di paesaggi e contesti contrastanti. Nelle sue produzioni i danzatori vivono in una luce che ora acceca ora sfuma, alternata a un buio che può precipitare nel nero come trasformarsi, all’improvviso, in un lattiginoso chiarore.

DA SETTEMBRE riavremo il suo mondo in più festival. Si parte con Fabbrica Europa di Firenze dove Cosimi porta due appassionati titoli dalla Trilogia ode alla bellezza – tre creazioni sulla diversità: sono I love my sister, sul tema della transessualità, il 19 settembre, e La bellezza ti stupirà, progetto che coinvolge persone senza fissa dimora, in scena il 2 ottobre. La novità 2020 è in preparazione per il festival RomaEuropa: il 24 e 25 ottobre, al Mattatoio, debutta Coefore Rock&Roll, seconda tappa della Trilogia della vendetta legata all’Orestea di Eschilo, di cui il primo lavoro, Glitter in my Tears – Agamennone, sarà l’11 novembre al festival Exister di Milano.

«Coefore Rock&Roll» racconta da Roma Enzo Cosimi «nasce come performance site specific. In Forse c’è abbastanza cielo su questi prati, performance 2019 ideata sempre per RomaEuropa, avevo coinvolto un numero consistente di allievi delle Accademie di Belle Arti, dalla Silvio D’Amico, dall’Accademia Nazionale di Danza: avrei voluto farlo anche in Coefore ma con la pandemia non è stato possibile. Protagonisti saranno perciò quattro giovani danzatori, Francesco Saverio Cavaliere, Luca Della Corte, Roberta Racis, Alice Raffaelli (interprete di deciso spicco vista più volte con Cosimi, ndr) e la musicista dj Lady Maru. Come in Glitter in my Tears – Agamennone, un elemento di novità è il rapporto con il testo. Una scrittura in cui cerco di mettere insieme la parola di Eschilo con elementi poetici e scritti dei danzatori: una sorta di biografia immaginaria di registro tragico. La drammaturgia di Coefore è scritta in collaborazione con Maria Paola Zedda, mia collaboratrice per lungo tempo, che ha curato Una conversazione quasi angelica 10 oggetti per uso domestico, un libro a cui tengo molto (presentazione a Fabbrica Europa il 19 settembre) che ruota intorno a dieci oggetti della mia casa, importanti nella mia vita e nel mio percorso artistico». Percorso che in futuro potrebbe rivedere Cosimi in scena: «Mi piacerebbe. Sto pensando a una performance, una piccola parte in cui la mia presenza avrebbe senso».

INTANTO in Coefore come in Agamennone con la tragedia greca torna il tema dell’eroe, esplorato con luminosità negli anni Novanta in titoli come Il pericolo della felicità e Vittoria sul sole.
«Non è un caso che torni alla figura dell’eroe dopo la Trilogia ode alla bellezza dove lavoro con persone che non sono danzatori professionisti, corpi irregolari, corpi in cui senti la sofferenza. L’eroe di vent’anni fa abbracciava l’idea della forza, ora l’eroe è spezzato, come l’homeless de La bellezza ti stupirà, la transessuale di I love my sister, l’omosessuale anziano di Corpus hominis. Tre mondi eroici in cui ho provato a raccontare le esperienze delle persone che ho incontrato, portando le loro biografie su un piano poetico. Lavorando con loro mi sono reso conto quanto, anche rispetto all’omosessualità, le generazioni degli anni Quaranta, Cinquanta, Sessanta abbiano sofferto e di quanto a loro dobbiamo rispetto alle conquiste dei diritti civili, se pur ancora tanti sono da ottenere».

SE IL LAVORO con i non danzatori appartiene al mondo di Cosimi dagli esordi – un titolo per tutto lo strepitoso Calore del 1982 rinato nel 2012 con giovani interpreti per il progetto RIC.CI curato da Marinella Guatterini, non meno potente è il corpus di produzioni ideate fin da principio con danzatori professionisti, dalla Trilogia Passioni dell’anima (Fear Party, Estasi, Thanks for hurting me) a lavori come Welcome to My World e Sopra di me il diluvio, assolo con Paola Lattanzi, una forza della natura.

«L’HO RIPRESO in maggio a Torino per Interplay e mi si diceva quanto quel pezzo fosse vicino a ciò che stiamo vivendo. Qualcosa che sento appartenere anche a Welcome to My World. Sono lavori che mi piacerebbe ripresentare insieme nel 2021. Rimandano a un azzeramento del tempo, alla riconquista di un nuovo mondo, di un nuovo uomo, qualcosa di cui sentiamo la necessità».
L’intervista video completa a Enzo Cosimi, con estratti degli spettacoli, è sul sito del manifesto nella serie danza a viva voce.