A meno di tre settimane dall’election day del 3 novembre, circa 15 milioni di americani hanno già votato, mostrando uno straordinario livello di partecipazione nonostante le barriere erette dalla pandemia di Covid-19, impostando una traiettoria che potrebbe portare la maggioranza degli elettori a votare in anticipo rispetto al giorno delle elezioni, per la prima volta nella storia degli Stati uniti.

Il voto si sta svolgendo non senza problemi: in Georgia, il primo giorno di elezioni anticipate, i cittadini hanno fatto file lunghe fino a 11 ore; altre volte a fare notizia sono le analisi dei numeri dell’affluenza rispetto alle elezioni di quattro anni fa.

Nella Carolina del Nord, quasi uno su cinque dei circa 500mila elettori che finora hanno usato il voto per corrispondenza non aveva votato alle ultime elezioni presidenziali del 2016; in Michigan, più di un milione di persone, circa un quarto dell’affluenza totale del 2016, ha già votato.

Il quadro è così netto che i funzionari elettorali di tutto il Paese segnalano un’affluenza anticipata alle urne da record e che si svolge per la maggior parte di persona. Significa che la notte delle elezioni potrebbero essere disponibili più risultati di quanto ci si aspettasse solo un paio di settimane fa.

Finora gran parte del voto anticipato sembra essere dettato dal maggiore entusiasmo che si avverte tra i democratici: secondo un’analisi pubblicata dal Washington Post, dei circa 3,5 milioni di elettori che hanno votato in sei Stati dove il voto ha un peso a livello nazionale (Florida, Iowa, Maine, Kentucky, North Carolina e Pennsylvania), i democratici registrati superano i repubblicani di circa 2 a 1. Un’ulteriore analisi mostra un numero sproporzionato di elettori neri e donne, gruppi che favoriscono l’ex vice presidente Joe Biden rispetto a Trump.

Se questi primi risultati mostrano che i democratici sono in grande vantaggio, è davvero troppo presto per esultare: i sostenitori Gop sono tradizionalmente più propensi a votare di persona il giorno delle elezioni e a non approfittare della possibilità del voto anticipato.

Gli elettori democratici che si sono presentati al primo giorno di votazioni anticipate in queste ultime settimane hanno descritto il desiderio di votare il prima possibile, come una dichiarazione esplicita di dissenso nei confronti del presidente, ma a scendere dal carro ci sono anche pezzi di partito repubblicano come Charlie Baker, governatore del Massachusetts, che ha dichiarato di non sostenere la rielezione di Trump.

In una parabola che al momento sembra favorire Biden, la sua vice, Kamala Harris, ha fermato la campagna elettorale dopo che due membri del suo staff sono risultati positivi al test per il Covid-19. «La senatrice – ha dichiarato il manager della campagna – durante i due giorni precedenti ai loro test positivi non è stata a stretto contatto con i collaboratori, quindi non è richiesta la quarantena. Tuttavia per un eccesso di cautela, cancelliamo i viaggi fino a domenica».