Di per sé è un piccolo record in un settore labile come quello della musica leggera, Enrico Ruggeri con Alma (AnywayMusic/Believe Digital) – in uscita oggi – arriva al traguardo del trentacinquesimo album. Nessuna rivoluzione, un solido progetto dove il cantautore milanese mette in fila le sue passioni: il rock, la canzone d’autore e l’amore sfrenato per gli anni ’80. Cuori infranti, con le tastiere e i synth in bella evidenza, i cori di Andrea Mirò porta alla memoria gli Ultravox…: «Ho preso in giro Silvio (Capeccia, membro dei Decibel, ndr) che ha scritto la musica dicendogli che gli aveva fatto bene la frequentazione con Midge Ure (ospite deilla band a Sanremo lo scorso anno, ndr). È vero ha molte di quelle atmosfere, ma Silvio è un signore d’altri tempi ha una predilezione per quei suoni».
Forma 21 che chiude il disco immagina gli ultimi istanti di vita di Lou Reed, è – per l’autore: «Il brano più bello. La canzone è in prima persona, ma è lui a parlare: risponde alla domanda che tutti ci dobbiamo fare nell’istante della morte. Mi sono ispirato alle parole di Laurie Anderson, Lou stava facendo l’esercizio numero 21 del tai chi – quello nel quale le braccia si alzano come a voler raggiungere il cielo, e in quel momento se ne è andato».

«UN PALLONE» parla di Iqbal Masih, il bambino simbolo del lavoro minorile, un brano dove partecipa anche Ermal Meta: «Avevo affrontato questa vicenda straziante in una puntata di una trasmissione che conduco su Radio 24, qui ho voluto mettere in parallelo il pallone come sogno, evento ludico e il pallone che deve essere cucito». Ruggeri musicista ma anche autore di libri e conduttore di trasmissioni radio e tv: «Nasco cantautore e questo è il mio mestiere ma da un certo punto in avanti sono cominciate ad avvenire delle cose. C’erano storie che rimanevano nella penna ed era impossibile fare entrare nei tre minuti di una canzone che è equilibrio, sintesi, metrica. Con molta umiltà ho cominciato a scrivere racconti e libri ed è poi arrivata la televisione». Alma esce quando in Italia è in atto un vero e proprio ricambio generazionale: «Inevitabile, ora sarebbe impossibile pubblicare un pezzo come Il mare d’inverno dove il ritornello arriva a 2 minuti e 10 secondi, un programmatore radio non lo passerebbe mai».

MA TROVA conforto: «Nel vedere che nelle classifiche dei vinili Eagles e Pink Floyd sono nei top 10… Il cambiamento epocale è dato dal fatto che il rock non è più la musica di una massa in fermento come nei ’60. Ora il rock è un élite dell’anima, in cui fanno parte i sedicenni e i settantenni». Enrico Ruggeri autore è tra i preferiti dalle interpreti femminili: «Io sono curioso e mi piace ascoltare. Molte amiche mi dicevano che il loro uomo nel corteggiamento aveva lasciato presagire delle cose che non sono accadute o sono andate affievolendosi. Ecco, Quello che le donne non dicono per Fiorella Mannoia è una canzone sulle speranze disattese». Il tour di Alma inizierà il 4 aprile dal teatro Mascagni di Chiusi, alternando show acustici a show elettrici.