«È nato tutto in maniera molto naturale», come succede a noi comuni mortali, di incontrarci e fare, inaspettatamente, delle cose interessanti insieme. Cose che prima non immaginavamo, non esistevano nei nostri progetti. Così è nata una delle esibizioni più attese di questo Festival di Sanremo 2022. Il terzo di Amadeus e Fiorello, e il terzo pure per Emma che ha come direttrice d’orchestra Francesca Michielin, con cui duetterà anche su un brano di Britney Spears, Baby One More Time. «Mi era arrivato all’orecchio-racconta la cantante-il fatto che a Francesca sarebbe molto piaciuto dirigere per me. La prima cosa che ho detto è stata: «E come mai non l’abbiamo ancora chiamata?». Ero e sono contentissima di questa opportunità di scambio sul palco. In qualche modo la nostra carriera è andata avanti parallelamente, partendo da Amici io e X Factor lei. C’è da sempre grande stima reciproca».
Il tema Britney se l’è portato a casa una sera a Roma complici due bottiglie di vino, «vuole essere un grande omaggio al pop. Abbiamo scelto per questo un’icona della nostra generazione, dei primi anni 2000. Il pop, che tanti giudicano con la puzza sotto il naso, ha cambiato la visione della musica e del mondo in generale. Francesca e io siamo due poppettare convinte. Il pop è una roba seria e bisogna saperlo cantare e suonare bene».

IL FESTIVAL, meglio viverselo da concorrente, «che canti e poi te ne vai a mangiare», piuttosto che da presentatrice, «che arrivavo alle cinque del pomeriggio e alle tre di notte ero ancora lì. Carlo Conti mi ha insegnato moltissimo, è un grande professionista che sa essere secco e diretto, ma anche molto empatico». È tante cose Emma, anche recitare le piace moltissimo, tra poco usciranno diverse cose che la vedono sul set, e lo prende molto sul serio. Così come sul serio prende la questione dei valori in cui si riconosce, «non aspetto il palco di Sanremo per far capire come la vedo e quali sono le mie posizioni. Sono, credo, stata tra le prime a schierarmi per il movimento Lgbt così come ho messo la faccia contro la violenza sulle donne per SeNonOraQuando? Così come anche per i diritti dei lavoratori. Quello su cui mi concentro è creare delle situazioni reali, metà degli artisti che sono a Sanremo hanno lavorato con me in un modo o nell’altro. L’ultimo progetto, con Lines e WeWorld, ha fatto sì che si aprissero tre centri (a Milano, Roma e Napoli) in cui le donne potessero chiedere aiuto. Il mio palco è sempre a disposizione. Non ho bisogno di Sanremo per fare la figa».

LA CANZONE che porta a Sanremo – Ogni volta è così – è d’amore, la vera novità è il suo modo di cantare, merito di Dardust: «Dario mi ha spronato a uscire dalla mia comfort zone. Abbiamo addirittura litigato. “Non è vero che non ce la fai, sei una cagasotto”, mi ha detto. Ha alzato la mia asticella, mi ha portato a esplorare delle mie capacità e mi sono accorta che avevo semplicemente molta paura. Fabio è un grande produttore, uno che lavora sul serio con i suoi artisti. E io ho scoperto che avevo i falsetti».