A Bologna sorridono il Pd e il suo sindaco, Matteo Lepore, alla guida di una coalizione di centro sinistra ampia, «la più grande d’Italia». Ma sorride anche Emily Clancy, la più votata. Con 3541 preferenze in città Clancy ha staccato tutti. Italo-canadese, 30 anni, femminista, era già stata eletta 5 anni fa e già allora fu una sorpresa, diventando con le sue mille preferenze la più votata di Coalizione civica, compagine di sinistra che questa volta ha deciso di appoggiare il Pd e Lepore.

Più che un partito una rete che si è cementata nel corso degli anni. Dentro Coalizione Civica ci sono Art. 1, Sinistra italiana e il progetto di Emilia-Coraggiosa di Elly Schleyn e Vasco Errani, ma ci sono anche attivisti e militanti dei centri sociali Tpo e Làbas. Coalizione ha confermato il risultato delle scorse amministrativa, incassando il 7%. In compenso Clancy ha più che triplicato il suo consenso personale. Avrà il compito di guidare la sua lista, che entra in Comune con 3 consiglieri. «Avevamo detto che Bologna era un laboratorio più simile al Conte bis che al governo Draghi e così è stato. Abbiamo dimostrato che quando si guarda a sinistra si vince al primo turno», ha detto. Per lei si parla di un ingresso in giunta con deleghe importanti, come quella alla casa, ma anche di qualcosa di nuovo, come la gestione della vita e dell’economia notturna cittadina, il cosiddetto «sindaco della notte».

Dietro Emily Clancy in termini di preferenze c’è Mattia Santori. Per la sardina numero uno candidata nel Pd sono arrivati 2586 voti personali, più di qualsiasi consigliere del partito. Con un tale consenso un posto in giunta è assicurato. Il nuovo sindaco, molto attento alla politica romana, potrebbe avere parecchi progetti per Santori. «Sono sicuro che faremo delle belle cose insieme, anche a livello nazionale – ha detto Lepore – Santori è stato coraggioso, ha scelto il Pd mettendosi a disposizione di un partito che vuole valorizzare i giovani e le sue competenze».
A entrare in giunta sarà forse anche Massimo Bugani, ex uomo fortissimo del M5S nonché vicinissimo a Casaleggio.

Dopo anni nello staff di Raggi, Bugani potrebbe tornare in pianta stabile a Bologna come assessore. Per il suo M5S un disastroso 3,37%, contro il 16% di 5 anni fa. Una perdita secca di oltre 20 mila voti. Anche contro di lui si è scagliato il «ribelle» Alessandro Di Battista: «L’alleanza con il Pd non è più una scelta. È una necessità per qualcuno e per la sua poltrona. Almeno fino a quando, dalla parte del Pd, non si renderanno conto che a Napoli e Bologna il centrosinistra avrebbe vinto anche senza M5S», ha sentenziato Dibba.