Elvis Costello fa parte di una cerchia – purtroppo non molto ampia – di artisti che nonostante abbiano alle spalle qualche decennio di attività, restano sempre incredibilmente curiosi. Unica arma – è innegabile – per mantenere sempre fresca l’ispirazione. Quindi non sorprende più di tanto la collaborazione con la formazione statunitense dei Roots. Generazioni diverse, stili diversi (ma Elvis di incroci ’pericolosi’ con il soul ha contaminato molti album della sua corposa discografia), sta di fatto che l’incontro ha prodotto i suoi frutti sotto forma di una raccolta, in uscita il 17 settembre nei negozi e negli stores digitali su etichetta Blue Note.

Wise Up Ghosts, il titolo, nasce complice un incontro ’galeotto’ allo show tv di Jimmy Fallon, dove i Roots sono da due anni la resident band. Qualche chiacchiera a ruota libera, tanti complimenti e poi l’idea di un disco insieme magari con cover di Costello ’rilette’ con piglio funk dalla band. E invece strada facendo, in studio di registrazione il progetto è diventato altro e alle cover si sono sostituite tracce nuove di zecca.

«Non saprei nemmeno come definire questa musica – ha raccontato Costello presentando il disco negli Stati uniti – è una sorta di calderone pieno di tante cose. L’importante è che quanto abbiamo suonato ci piaccia». L’interplay cresciuto in studio fra gli artisti si percepisce – eccome – nel disco, dove – rivela Costello, molte canzoni sono state realizzate campionando singole note o sezioni di suoi vecchi pezzi: «Mi ha sconvolto il fatto che Questlove (il leader dei Roots. ndr) possegga tutta la mia discografia», rivela un divertito Costello.. In realtà i rapporti fra la band e il cinquantanovenne musicista londinese risalgono al 2009, durante un’esibizione al Jimmy Fallon Show, come spiega Questlove: «Sapevo che Elvis era un fan di Voodoo l’album che avevamo fatto nel 2000 con D’Angelo, così gli abbiamo chiesto se aveva voglia di lavorare su questi materiali». La risposta è tutta nelle tracce del disco e nel modo in cui sono state realizzate: «In realtà più che da una performance singola – sottolinea Costello – sono frutto di discussioni perché partivano da prospettive diverse. Un approccio molto dialogante; suonavamo, ci confrontavamo, mescolando i nostri diversi punti di vista e man mano uscivano idee..».

«I Roots e Elvis Costello – aggiunge Questlove – hanno sempre sperimentato nei loro rispettivi ambiti musicali. Certamente nessuna band hip-hop si è spinta così avanti come abbiamo fatto noi». Un disco che suona compatto al primo ascolto e solo dopo rivela innumerevoli sottigliezze, esplosioni ritmiche e armonie originali, mascherate dietro suoni apparentemente distorti. Colpisce Tripwire: «Non saprei definirla – spiega Qwest – mi sento dentro quella canzone, sembra quasi una ninna nanna ed è raro che i Roots affrontino composizioni così… quiete». Ma è lo spirito soul, nero e spericolato, che rende luccicanti le composizioni di Costello dimostrandosi la vera mossa vincente dell’album, a cui ha contribuito Steve Mandel – da sempre con i Roots, fondamentale nel cercare di mettere insieme due culture diverse.

E testi tutt’altro che accomodanti, uno spaccato urbano fatto di violenza, politica, scontri e spaccati di vita. «Un effetto voluto – spiega Costello – così come con la musica, nel disco ci sono frasi e ispirazioni che arrivano da altri miei brani. Anche perché ho scoperto che molti temi affrontati in passato sono diventati estremamente attuali. Però mantengo un filo di speranza, che spero si percepisca». C’è molta curiosità intorno a Wise Up Ghosts, inevitabile si pensi anche a un tour insieme: «Ma non è semplice – sottolinea Costello – perché i Roots hanno gli impegni televisivi e poi in realtà vogliamo far decantare le canzoni. Capire che impatto avranno e poi eventualmente pensare a un tour». All’unisono Costello e i Roots sono concordi su una cosa: «Non sappiamo come questo progetto verrà accolto, perché quando fai qualcosa di sorprendente ma lontano dai tuoi standard abituali, puoi raccogliere consensi e anche critiche». Ma, chiosa Costello: «Non è possibile scrivere e arrangiare canzoni pensando esclusivamente a quello che devi o non devi fare. Tu devi semplicemente seguire il tuo cuore».