Come è stato per Cannes, anche a Venezia si conferma il richiamo irresistibile, e di nuova specie, per gli adattamenti cinematografici di libri (possibilmente di successo). Questa volta il rimando letterario è soprattutto a due autrici che da anni sono in vetta alle classifiche di gradimento del pubblico e dei media: la scrittrice francese Annie Ernaux (edita in Italia da L’orma) e la ormai sempre meno misteriosa italiana Elena Ferrante, firma della tetralogia L’amica geniale (in Italia da E/O).

SE LA SERIE TV italiana diretta da Saverio Costanzo su L’amica geniale è tutt’ora in corso di svolgimento, l’ottima attrice americana Maggie Gyllenhaal ha scelto di esordire come regista con The Lost Child, in concorso a Venezia 78 con un cast internazionale che comprende Olivia Colman, Jessie Buckley, Dakota Johnson, Ed Harris, Peter Sarsgaard, Paul Mescal, Dagmara Dominczyk, e Alba Rohrwacher. Il film è tratto dal romanzo di Elena Ferrante del 2006, La figlia oscura, che precede di alcuni anni il quartetto.

«Quando ho letto il romanzo della Ferrante, ho provato una sensazione molto strana e dolorosa, ma anche innegabilmente autentica – ha dichiarato la regista parlando della sua scelta – Per la prima volta, qualcuno descriveva ad alta voce alcuni aspetti segreti dalla mia esperienza di madre, di amante e di donna in questo mondo».

ANNIE ERNAUX è autrice di una fitta serie di romanzi autobiografici attraverso i quali ha raccontato diversi momenti della sua vita con una «scrittura piatta», come lei ama definirla: una prosa tesa verso la precisione, un tentativo di esattezza elegante e acuminato. I suoi libri più celebrati sono Il posto e soprattutto il bellissimo Gli anni, nel quale, per la lucidità nei temi trattati e per la bellezza della lingua, ha forse raggiunto la sua vetta di scrittrice. Uno degli ultimi titoli pubblicati in Italia è stato L’evento, incentrato sull’esperienza dell’interruzione volontaria di una gravidanza da parte della protagonista (l’evento a cui fa riferimento il titolo è appunto l’aborto).

L’événement è diventato un film diretto dalla francese Audrey Diwan, con Anamaria Vartolomei e Luàna Bajrami. Verrà, come nel caso di The Lost Child, presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia.

Sarà interessante, soprattutto nel caso di Diwan, scoprire come verrà restituita sullo schermo la voce inconfondibile di Ernaux, che lavora in una direzione di scarnificazione linguistica non immediatamente immaginabile al cinema. La scelta è caduta sul titolo forse non più brillante, ma su quello più «riconoscibile» e sentito dal punto di vista politico-sociale. Una doppia intrigante scelta di opere «minori» di autrici molto in vista: un profilo che accomuna i due film qui presentati.