Pausa dei lavori di un convegno su ‘Omero autore dell’Iliade’. Un uomo serio, barbuto, anziano, legge un libro seduto ad un tavolo del bar. Avanza una donna eccessivamente bella e doppiamente fiorita, gli domanda se può condividere il tavolo.
Lui: La prego!
Lei poggia sul tavolo una pianta fiorita di basilico greco, e si accomoda in una seconda sedia.
Lui: Posso chiederle in che veste partecipa al convegno? Si occupa di poesia?
Lei: In un certo senso… Mi interessa il problema dell’autore – dell’identità di chi aumenta la bellezza e la conoscenza del mondo…
Lui: Se autore è chi aumenta la bellezza del mondo, lei certamente lo è…
Lei: Grazie dell’encomio… Sosterrà una tesi particolare sull’identità dell’autore dell’Iliade?
Lui: Una tesi… particolare e generale: gli autori o sono grandi o non sono, e dunque gli autori di opere sono pochi – diversamente da ciò che pensano i milioni di partecipanti ai social network, che tutti si ritengono autori in quanto pubblicano parole o immagini o faccine… Tra i vertici inaccessibili della letteratura, dell’arte, della scienza, della filosofia, e la base comune dei terrestri c’è l’abisso…
Lei: Capisco… E per il resto ci sono i professori, i sacerdoti di questo abisso…
Lui: Se vuole. I più democratici tra questi sono i pontefici dell’abisso…
Lei: Io ritengo invece che gli autori dell’Iliade siano molti, e Omero sia soltanto l’ultimo dei molti – chi ha raccolto, ordinate, montate, riscritte le tante opere, figurate prima, cantate poi, ed alla nascita delle città e delle scritture stese alfabeticamente…
Lui: Omero soltanto ultimo autore… Mhm… E il primo autore, chi è stato?
Lei: Lo dice Omero stesso.
Lui: Davvero? E dove?
Lei: Nell’Iliade – laddove scrive che Elena, sugli spalti di Ilio «tesseva una tela grande / doppia, di porpora e ricamava le molte prove / che Teucri domatori di cavalli e Achei chitoni di bronzo / subivano per lei…»
Lui: Mhm… Colei che suscita vivendo prima e racconta ricamando poi ciò che accadde a Ilio… Elena motore e primo autore dell’Iliade… Ci penserò… Ci rifletterò… Posso presentarmi? Sono il professor Tal dei Tali.
Lei: Io non sono più, come persona, e tuttavia sono ancora, in quanto personaggio. Il mio nome è Elena.
Si alza, prende la pianta sottobraccio e si allontana, lasciando al professore esterrefatto il profumo di entrambe.

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