Ieri è arrivata la firma tra le parti sull’accordo Electrolux, che oggi verrà portato a Palazzo Chigi (dove sarà sicuramente utile al premier Matteo Renzi, per la sua campagna elettorale). Secondo la ministra dello Sviluppo, Federica Guidi, si tratta di «un accordo straordinario che premia l’impegno straordinario di istituzioni, lavoratori e azienda». Soddisfatta anche l’azienda, secondo cui l’intesa «permette una riduzione del costo del lavoro e del prodotto, oltre a importanti azioni di efficienza produttiva nelle fabbriche italiane».

Secondo Electrolux, l’accordo consente «nel quadro del piano strategico 2014-2017, di procedere allo sviluppo operativo del piano industriale e alla allocazione degli investimenti previsti dal gruppo per 150 milioni di euro». L’azienda prevede per tre fabbriche (Solaro, Susegana e Forlì) volumi in crescita. Per il sito di Porcia viene assicurata la continuità delle produzioni di lavabiancheria attraverso «una rifocalizzazione della missione sui segmenti più alti e a maggior valore aggiunto». Il passaggio finale del referendum dei lavoratori in tutte le fabbriche è atteso per la metà della prossima settimana.

«Un accordo di fondamentale importanza per la continuità produttiva, la competitività e la protezione dei posti di lavoro nelle nostre fabbriche», ha dichiarato Ernesto Ferrario, amministratore delegato di Electrolux Italia, per il quale «l’Italia è un Paese molto importante per Electrolux sia dal punto di vista della presenza produttiva e dei suoi centri di ricerca, sia per le dimensioni del mercato».

Soddisfatte anche Cgil, Cisl e Uil. Per Maurizio Landini, segretario generale Fiom Cgil, «si è fatto un buon accordo». «Voglio ricordare che sono state necessarie oltre 150 ore di sciopero – ha spiegato – I soldi pubblici si danno alle aziende che investono, non licenziano, non delocalizzano e non chiudono». «È un modello replicabile – ha aggiunto – per la redistribuzione degli orari e lo svolgimento delle ferie per cui la «fabbrica non chiude mai».

«Le vertenze Fiat, Indesit e Electrolux dimostrano le buone energie sindacali», secondo Raffaele Bonanni, segretario Cisl.