Nei suoi oltre due anni alla guida di El Salvador, il presidente Nayib Bukele è passato sul suo paese come un carro armato. «Nessuno si intrometterà tra Dio e il suo popolo», è il suo slogan. Neppure la Costituzione. Così, ha fatto piazza pulita dei contrappesi democratici essenziali, governando di fatto come un sovrano assoluto. Ha liquidato la fastidiosa pratica di dare conto della gestione dei fondi governativi, inclusi quelli vincolati alla gestione della pandemia. Ha lanciato campagne diffamatorie contro chiunque si sia azzardato a criticarlo, ha attaccato giornalisti e mezzi di comunicazione che hanno puntato il dito sulla corruzione...