È morto in un ospedale del Cairo, dopo aver contratto il Covid-19 in detenzione, Mohamed Monir, noto giornalista egiziano arrestato dal regime di Abdel Fattah el Sisi con l’accusa di aver riferito notizie false. A dare la notizia è stato Diaa Rashwan, capo del Sindacato dei giornalisti egiziani, rimasto in contatto con Monir fino all’ultimo. Il giornalista era stato arrestato il mese scorso e incarcerato nella prigione di Tora (Cairo) dopo essere apparso su Al Jazeera, televisione del Qatar messa al bando in Egitto in seguito al colpo di stato dei militari nel 2013 contro il presidente islamista Mohammed Morsi con la motivazione di aver parteggiato per i Fratelli musulmani. Quando l’intervista di Monir è venuta alla luce, la procura ha ordinato l’arresto del giornalista per due settimane con l’accusa di diffondere fake news e di far parte di un gruppo terroristico. La custodia cautelare, spesso per anni, è uno strumento largamente usato in Egitto contro attivisti, giornalisti ed oppositori politici. La morte di Monir rafforza i timori per la condizione dei detenuti nella prigione di Tora, ritenuta ad alto rischio Covid. Vi è rinchiuso anche Patrick Zaky, lo studente egiziano dell’università di Bologna arrestato al suo rientro al Cairo lo scorso febbraio e di cui nei giorni scorsi i giudici hanno rinnovato la detenzione preventiva per altri 45 giorni.