Stranamente in un periodo di grande crisi sociale, in cui sente parlare solo di tagli ai servizi e ai diritti dei cittadini non è stata data rilevanza all’affollata conferenza stampa sulla Prima Conferenza Europea sugli Ecosistemi Digitali per i Servizi Sociali, con oltre 400 partecipanti registrati, che si è svolta a Roma nella Protomoteca del Campidoglio il 20 maggio scorso per presentare il progetto CROSS. Eppure il progetto è estremamente interessante e potrebbe essere risolutivo di molti problemi ad esempio la gestione corretta dei fondi, pubblici e privati, per l’assistenza sociale poiché con la sua applicazione renderebbe estremamente difficoltoso il verificarsi di imbrogli e scandali tipo mafia capitale, e favorirebbe interventi mirati solo dove necessari evitando spartizioni decise a tavolino sulla base di stime generiche.
Fabrizio Davide del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione e dell’Informazione, dell’Università degli Studi «Guglielmo Marconi», è partito da quei servizi che devono rispondere ai bisogni vitali della persona umana, contribuire alla non-discriminazione e creare eguali opportunità. Ne ha elencato almeno dieci tipologie: «dalla cura dell’infanzia, all’educazione e formazione, dall’assistenza sociale all’occupabilità, dalla partecipazione ed inclusione sociale all’invecchiamento attivo e in salute». In ambito europeo si parla di «Social Protection Systems» che perseguono obiettivi di contrasto alla povertà, assistenza alle persone socialmente fragili e con disabilità.
Il progetto CROSS, iniziato nel 2012 nel quadro europeo degli ecosistemi di innovazione digitale, si è dedicato all’innovazione dei servizi sociali di quattro città europee: Roma, Torino, Manchester e Siviglia. Uno dei principali vantaggi di questo digitale, attuato in ottica sistemica per i servizi sociali, è di sostenere l’integrazione tra servizi pubblici e privati migliorandone efficacia e efficienza, mantenendo il focus sul cittadino fruitore dei servizi e sui suoi bisogni considerati in visione olistica
Oltre alle municipalità delle città sostengono Cross in Italia: Poste Italiane, la Comunità di S. Egidio e la Fondazione Italiana Nuove Comunicazioni dall’ecosistema di Roma. Inoltre ci sono in tutta Europa almeno venti piccole compagnie che hanno sviluppato tecnologie mobili e web coinvolgendo molti giovani ricercatori (di cui una decina sono italiani).
CROSS. Ha consentito a 250.000 cittadini la scelta consapevole dei servizi e dei fornitori di servizio. Ha coinvolto e ha formato circa 12.000 tra operatori e volontari e cittadini stessi. Ha accompagnato e documentato oltre 4 milioni di istanze.
Alla fine della conferenza è stato annunciato il lancio dell’Alleanza Europea per l’innovazione dei Servizi Sociali , che assumerà il ruolo di diffusione delle tecnologie open disponibili per promuovere la scienza dei dati come strumento per la creazione di modelli di interpretazione che sostengano politiche pubbliche resilienti e più sicure per i cittadini.