François Hollande «sotto il fuoco socialista», (A mishandeld muddle, Economist, 26 ottobre). Il governo socialista in gran confusione. Hollande in verticale caduta di consensi. Oggi gli sparano addosso da tutte le parti, ma ciò che è notevole, scrive l’Economist, è che i colpi arrivano anche dall’interno del partito socialista. Hollande cerca una sua terza via confusionaria ma non la trova. «Quando pensa che le cose per lui non possano andare peggio» di così si sbaglia di grosso. Perde sempre più consensi (oggi è al 23 per cento). Perde le elezioni di medio termine. Nelle elezioni locali, sempre più socialisti cambiano fronte e votano Front National.

E’ la frana, ma la sinistra alla sinistra del Psf non riesce a guadagnare terreno. Ex socialisti a sinistra del Psf (usciti dal Psf) e comunisti, non riescono a trovare una strategia comune. I comunisti (il partito comunista francese non si è mai dissolto in una Bolognina) sono più “entristi” dei socialisti fuoriusciti (Raphaëlle Besse Desmoulières, Mélenchon ou Hidalgo, le coeur des communistes balance, Le Monde, 19 ottobre. Hollande procede a zig-zag. L’affaire Leonarda Dibrani lo ha messo con la spalle al muro (Thomas Wieder, François Hollande fragilisé dans son propre camp, Le Monde, 22 ottobre). Nell’affaire Dibrani, Hollande ha mostrato totale inadeguatezza. Prima se l’è presa con la polizia che ha applicato la legge. In contrasto con la normativa internazionale che tutela l’unità della famiglia, ha detto poi che Leonarda può rientrare in Francia ma «da sola».
Con retorica socialista, il ministro dell’educazione Vincent Peillon ha ricordato a Hollande che, nella Francia laica (a differenza che in Italia, il laicismo in Francia è una cosa seria), la scuola è santuario inviolabile (nel caso Dibrani invece violato).

Claude Bartolone, speaker socialista in parlamento, ha sottolineato che il socialismo francese sta perdendo «la sua anima». Parlamentari socialisti hanno qualificata «scandalosa» la benevola concessione di Hollade alla Leonarda di ritornare in Francia da sola. Per vivere come? Hollande, scrive l’Economist, ha trovato una sua «bizzarra terza via», confusionaria, di scelta a mezza strada; ma, in casi del genere, occorre decidere: o di qua o di là. Harem Désir, segretario del Psf, ha sfidato e contraddetto Hollande sottolineando che Leonarda, unitamente ai suoi fratelli e a sua madre, possono tornare in Francia. Jean-Vincent Placé, un senatore verde (i verdi sono nel governo), ha sollecitato gli studenti a continuare nelle loro manifestazioni. Libération, ha qualificato l’affaire Leonarda «devastante» per Hollande e per il governo socialista. Il risultato, scrive l’Economist, è una «messy fudge»: un bailamme, una grande confusione.

«Immigrazione, corsa alla durezza» per cercare di contenere l’avanzata del Front National (Alexander Lemarié e Elise Vincent, Immigration:face au FN, la course à la fermeté, Le Monde del 25 ottobre). Anche l’Ump si sposta a destra: come il Psf e più del Psf, per cercare di contenere l’avanzata di Marine Le Pen, della «regina dei suburbi» (Economist, 19 ottobre). Il presidente dell’Ump, Jean-François Copé, vuole ridefinire il «diritto del suolo» e cioè restringere l’accoglienza, ma il diritto del suolo, scrive Le Monde, non può essere riformato; è un diritto “cardinale” della Repubblica francese (Le droit du sol, principe cardinal de la République, Le Monde, 25 ottobre, editoriale). Il diritto del suolo preesiste alla Rivoluzione francese ed è stato poi sempre riconfermato. Solo il Front National, solo l’estrema destra, ne chiede l’eliminazione.