Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara, ha ancora il tono di voce vibrante. E non nasconde la propria indignazione per quella che definisce una provocazione ai danni di Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, organizzata dal Coisp sotto le finestre del comune. «Avrei voluto classificare questa manifestazione come le altre, che vanno tutelate perchè sono l’espressione del diritto di di opinione anche nei confronti di sentenze passate in giudicato. Ma farla sotto gli uffici dove lavora la mamma di Federico, e non davanti al tribunale o alla prefettura, poteva apparire come una provocazione. Sono intervenuto di persona per rimuovere questo rischio».
Ma non c’è riuscito.
Sono sceso con le migliori intenzioni per cercare di spostarla di cinquanta metri, sempre in centro, in piazza Castello o in piazza della Cattedrale, mica in periferia. Proprio perché confido nella buona fede di tutti, compresa la loro, ho voluto dare l’opportunità ai rappresentanti del Coisp di dimostrarla. Era facilissimo, non avevano palchi, solo uno striscione. Non solo i sindacalisti mi hanno allontanato dalla piazza, il parlamentare europeo Potito Salatto mi ha anche dato del maleducato, dicendo che dovevo lasciare la piazza. Mi ha detto che non si sarebbe fatto intimorire da un semplice sindaco. Io non voglio intimorire nessuno, affermo il diritto di Ferrara a difendere la propria dignità e il buon rapporto che si è ristabilito con la polizia di Stato grazie a una mediazione lunga e complessa che ha visto questa città attraversata anche da movimenti che hanno creato non pochi problemi. Questo lavoro non può essere rovinato da un sindacato di polizia, peraltro poco rappresentativo.
Quella di ieri è stata la seconda manifestazione contro Patrizia Moretti. La prima a quando risale?
A due settimane fa, credo, ed è stata fatta dallo stesso Coisp che ha portato un camper sotto le nostre finestre. All’epoca nessuno ci aveva avvertito. Anche quella era autorizzata, ma sa non tutti sanno cosa significa quella sigla. Patrizia era venuta da me per manifestare la sua preoccupazione. Quando poi ieri mattina hanno ripetuto la manifestazione, autorizzata dalla Questura e comunicata anche ai miei uffici, ho preso atto che c’erano i presupposti per creare problemi. Se Patrizia fosse scesa a discutere con i familiari degli agenti, ci sarebbe stato qualche momento di preoccupazione. E ho cercato di prevenirlo. Ho affrontato un’aggressione politica e ho dovuto riconoscere che la manifestazione era contro una persona. Non capisco come chi l’ha organizzata non si sia preoccupato di cosa significhi riportare a Ferrara una situazione di tensione.
Ha avuto un chiarimento con la Questura e i vigili urbani?
I vigili mi hanno detto che hanno ricevuto la comunicazione ma, non sapendo cosa significasse la sigla di questo sindacato, non mi hanno nemmeno avvertito. Il questore l’ha autorizzata ma forse ignora che il luogo della manifestazione è molto prossimo all’ufficio della Moretti.
Conferma dunque la preordinata intenzione da parte del Coisp di fare una provocazione?
Lei cosa penserebbe? Si fanno due manifestazioni nella stessa città, poi ieri si è anche organizzato un convegno. Avrei voluto non trarre questa conclusione, ma dopo oggi mi sembra inevitabile. È stata una manifestazione politica, con la presenza di un deputato europeo. Prenderò dei provvedimenti di carattere preventivo sulle manifestazioni in centro e le comunicherò a Questura e Prefettura.
Perché è stato difficile riprendere i rapporti con le forze dell’ordine?
Ci sono stati cortei di protesta, manifestazioni cittadine, e anche di gruppi anarchici che sono legati a questa vicenda, con la partecipazione di centinaia di persone a sostegno della famiglia Aldrovandi perché ottenesse il riconoscimento della verità processuale. È nella storia anche del film che ne ha tratto Filippo Vendemmiati. Una storia positiva dove addirittura l’ex capo della polizia Manganelli volle celebrare la festa della polizia qui a Ferrara tre anni fa, incontrando Patrizia Moretti. E non lo fece a caso, ma per cercare di ristabilire un livello di rispetto.
Ha l’impressione che ci sia qualcuno a Ferrara che voglia rialzare la tensione?
Non credo. I rapporti con la polizia di Stato sono ottimi, con il Questore sono buoni. Devo pensare che il Coisp, in intesa forse con qualche forza politica, abbia fatto un tentativo per alzare il tono della polemica, traendo argomenti di agitazione dalla difesa dei diritti processuali dei quattro agenti coinvolti. Questo non lo si può fare né a spese della città, né a spese della mamma di Federico. E’ assolutamente inaccettabile.