Di nuovo… in movimento per salvare la città e la Laguna. Sabato alle ore 13 in piazzale Roma il Comitato No Grandi Navi rilancia la sfida con un corteo che punta a fermare il passaggio di quattro «mostri del mare».

Un appuntamento preparato con cura. Il 22 maggio sul campanile di San Marco è stato issato l’enorme striscione (anche in inglese) che anticipava la manifestazione. Poi il presidio a Porta Pia davanti al ministero delle Infrastrutture, durante il corteo in difesa dell’acqua bene comune. Infine assemblee, incontri, banchetti e controinformazione che culmineranno nel week end in cui a Venezia si inaugura la Biennale di Architettura.

«Sarà blocco delle grandi navi. E non simbolico, di qualche ora: le navi non devono partire per tutto il giorno. È la risposta che la città darà alla drammatizzazione del governo e del Porto che vogliono accelerare sullo scavo del Canale Contorta», preannuncia Tommaso Cacciari a nome del Comitato. Con un esplicito invito a parlamentari ed europarlamentari affinché partecipino alla manifestazione di sabato, prima di aprire il contenzioso a Roma e Bruxelles. Il governo Renzi – dopo aver resuscitato il Comitatone – si è impegnato a tracciare una nuova rotta per le città galleggianti. Ma ci sono anche le norme Ue sulle acque da rispettare, con il rischio che per l’Italia si apra una nuova procedura di infrazione.

Venezia finora è rimasta stritolata dalle “larghe intese”, sull’onda della sussidiarietà e del business delle Grandi Opere. Con due protagonisti politici: il ciellino Maurizio Lupi e l’ex rettore e sindaco Paolo Costa. Un berlusconiano approdato al Ncd per via ministeriale (Expo compresa) e un professore del Pd votato alla causa della mega base Usa di Vicenza o al progetto miliardario del porto off shore. Lupi & Costa non solo difendono a spada tratta il turismo delle mega-crociere che letteralmente eclissa Venezia, ma soprattutto nutrono le ambizioni del solito “giro” di imprese, lobby e mandarini.

Al di là dell’inchiesta della procura della Repubblica che ieri ha disposto 35 arresti (vedi la cronaca in queste pagine), resta evidente la connessione fra Mantovani Spa (ora presieduta dall’ex questore Carmine Damiano) con le vicende degli appalti per Expo 2015.

Non basta. L’ex ministro Corrado Clini (che firmò insieme al collega Passera il decreto dopo il naufragio della Concordia) è sempre agli arresti domiciliari. Fra Ferrara e Roma gli contestano l’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione con tanto di conto cifrato a Lugano. E nel progetto di riqualificazione idrica in Iraq compare un altro professionista padovano, anche lui agli arresti domiciliari: Augusto Calore Pretner, ingegnere con studio a Sarmeola di Rubano che ha collezionato progettazioni per conto di numerosi Comuni, della multiutility AcegasAps e del Centro Veneto Servizi di Monselice.

Insomma, un “governo” della futuribile città metropolitana che sembra quasi clonato dai “dogi” della Prima Repubblica. A Venezia, però, non si piega la testa. Anzi: c’è stata la sottoscrizione popolare nell’asta dell’isola di Poveglia (aggiudicata, per ora, a Luigi Brugnaro di Umana Holding per 513 mila euro). Torna in primo piano la tutela dei 58 mila residenti rimasti in città. Inevitabile resistere alla deriva di Venezia stuprata dagli interessi di pochi privati a danno di tutti: i “dinosauri” in bacino San Marco producono inquinamento, devastazione e pericoli. Luigi D’Alpaos, massimo esperto di idraulica a Nord Est, sintetizza così la situazione: «Da una parte ci sono gli importatori degli interessi forti, come Porto e Consorzio Venezia Nuova, che tutto hanno fatto tranne che tutelare il benessere della laguna, pensando invece che sia loro e di poterne fare ciò che vogliono. Dall’altra parte ci sono quelli che sostengono che la laguna sia un bene comune indispensabile da proteggere e da salvare. Poi c’è una politica becera che favorisce il gigantismo navale che sembra non porre più limiti alle dimensioni».

C’è chi vuole ancora la città-cartolina, mentre i riflettori internazionali si accendono sulla Biennale. In piazzale Roma sabato pomeriggio l’alternativa si rimette in movimento…