Da un deputato all’altro, in Sicilia sembra uno stillicidio. A scandire il count-down della nuova legislatura, che dovrebbe cominciare nella prima decade di dicembre con l’insediamento dell’Assemblea, sono le inchieste della magistratura che continuano a coinvolgere neo eletti e candidati alle recenti regionali. L’ultima indagine arriva da Palermo. E coinvolge Tony Rizzotto, eletto nella lista FdI-Noi con Salvini primo con 4.016 voti, il politico su cui ha puntato la Lega per entrare nel Palazzo, ma con un lungo curriculum alle spalle: Dc, Udc, Pdl e Mpa.

In Procura le bocche sono cucite, al momento si sa che è stato aperto un fascicolo, nel febbraio scorso. Il reato ipotizzato è peculato, al momento contro ignoti. A indagare sono i finanzieri del gruppo tutela spesa pubblica, l’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e del sostituto Maria Teresa Maligno.

Gli inquirenti hanno in mano le denunce di cinque dipendenti di un ente di formazione professionale, l’Isfordd. Rizzotto ne era il presidente e legale rappresentante fino al luglio scorso, quando si dimise per abbracciare il progetto di Salvini. I lavoratori, difesi dall’avvocato Sergio Visconti, accusano l’ente di non avere pagato alcuni stipendi e di aver fatto sparire il loro Tfr.
«Sì, mi hanno informato. Ma non so nulla, non sono più il presidente dell’ente», si limita a commentare Rizzotto. Non aggiunge altro, mentre nella Lega qualcuno comincia a dubitare della scelta fatta da Salvini di puntare sull’ex autonomista.

I finanzieri della tributaria stanno spulciando i conti dell’Isfordd e stanno controllando i movimenti bancari, non solo dell’ente. Nel caso del Tfr, i dipendenti ritengono che l’ente abbia incassato i soldi dalla compagnia assicurativa, che ne ha gestito l’accantonamento. E poi siano spariti. L’indagine penale si incrocia con l’azione amministrativa avviata dalla Regione lo scorso marzo per la revoca dei finanziamenti poiché l’ente non avrebbe risposto alla richiesta di invio del rendiconto delle spese finanziate per l’accesso ai fondi comunitari.

Inoltre le attività formative sarebbero state «realizzate da docenti con esperienza didattica e professionale inferiore a quella prevista dal progetto approvato». Altra anomalia riguarderebbe gli stage: «Le convenzioni – sostiene l’assessorato – non riportano la data di stipula e non si evidenziano le coperture assicurative Inail agli allievi; i registri di stage non sono completi in ogni sua parte; l’assenza di tutor aziendali, sostituiti da personale interno all’ente». E «non si evidenzia l’adozione di una contabilità separata o di un sistema di codificazione contabile adeguato per tutte le transazioni relative all’operazione».

Dopo essersi dimesso a luglio, il posto di Rizzotto è stato preso da Salvina Profita. Un passaggio di consegne che non è inedito. Cinque anni fa, Rizzotto era stato scelto dall’allora governatore Raffaele Lombardo per guidare la società pubblica ’Italia lavoro Sicilia’: non si insediò perché incompatibile col suo lavoro di dipendente del comune di Palermo. L’incarico fu dato proprio a Salvina Profita.

Il pm Demontis, che coordina l’inchiesta sull’Isfordd, ha in mano anche le indagini su Edy Tamajo, il deputato eletto nella lista di Sicilia Futura indagato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. A Messina per evasione fiscale è ai domiciliari Cateno De Luca, eletto nell’Udc, mentre ad Agrigento i magistrati hanno arrestato per estorsione Fabrizio La Gaipa, primo dei non eletti nella lista dei 5stelle.