«Virginia Raggi? Alle riunioni sul lago di Bracciano non è mai venuta». Non è la prima volta, ma fa sempre un certo effetto vedere che i colpi più duri contro la sindaca di Roma vengono dall’interno del Movimento 5 Stelle. Adesso è il turno della sindaca grillina di Anguillara Sabazia. Si chiama Sabrina Anselmo ed è stata eletta un anno fa, nella stessa tornata che ha visto trionfare Raggi. La candidata trentasettenne del M5S recuperò al ballottaggio venti punti al suo sfidante, tanto che si parlò di «effetto Raggi», di un’onda lunga che arrivava dalla capitale fino a questo comune di 18 mila abitanti che affaccia sul lago.

Lo scontro tutto grillino tra Anselmo e Raggi parte, come nei migliori romanzi noir e come nei ricorrenti accoltellamenti alle spalle tra pentastellati, da una lettera anonima. La missiva circola da giorni, racconta la storia della condanna per calunnia che Anselmi subì anni fa. Una macchia sulla sua fedina penale che la renderebbe incompatibile con il M5S. Lei dapprima replica sostenendo che si tratta soltanto di fango gettato dai soliti «poteri forti». Poi, in parallelo col precipitare della questione dell’acqua, attacca: «Pago la battaglia per fermare le captazioni dal lago».

Anguillara è il comune più popoloso tra quelli che fanno parte del Consorzio del lago di Bracciano. Da queste parti la battaglia per l’acqua tocca sensibilità particolari e vicende tormentate. Per una decina d’anni, fino al 2011, l’acqua che usciva dai rubinetti delle case non era potabile, a causa di un elevata percentuale di arsenico. Poi l’investimento deciso dall’amministrazione comunale che gestisce l’acquedotto in house (qui non comanda Acea) consentì di depurare l’acqua. Nel novembre scorso, il bacino vulcanico comincia a rivelare qualche anomalia e i comitati di cittadini sollevano la questione.

I grillini ancora non c’erano, ma iniziano ad affacciarsi. Da marzo di quest’anno si sono tenute riunioni periodiche in regione. Qui Anselmo registra l’assenza di Raggi. «C’erano tutti, Acea, la Regione… L’unico sempre assente è stata la Città Metropolitana, che non si è mai presentata», ha detto alla Stampa. «L’ho invitata a venire a vedere con i suoi occhi – racconta Anselmo – Se è venuta, io non l’ho mai saputo». I comitati per la difesa del lago raccontano un’esperienza simile: «Organizzammo una gita sul lago e invitammo la sindaca di Roma, per farle vedere quello che in questi giorni è diventato palese: l’ecosistema era a rischio».

Dalla giunta di Roma si presenta soltanto un paio di settimane fa l’assessore al bilancio Andrea Mazzillo, che viene duramente attaccato dalla sindaca Anselmo. Di lì, l’escalation. Che ha sicuramente a che fare con le difficoltà della sindaca di Anguillara, alle prese con il Piano regolatore da approvare. Le fonti locali raccontano una storia parallela che scorre sottotraccia: si aspetta un regolamento urbanistico da anni e pare che ci siano accordi con vecchi poteri della città cui rendere conto (Anselmo ha scelto come vicesindaco Andrea Piccioni, avvocato legato a Francesco Storace già assessore con il centrodestra). Il che spiegherebbe come mai il cammino del Piano regolatore, che pareva interrotto, pare essersi sbloccato in contemporanea con la crisi tra il M5S e Anselmo. La quale, tuttavia, ha buon gioco a richiamare la sua collega della capitale alle sue responsabilità sulla vicenda del lago. Tanto da ringraziare via Facebook, e a nome dei cittadini che amministra, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, per l’ordinanza che blocca l’estrazione idrica. giu. s