«Il tempo diventa elastico», spiega Nick Cave nel documentario One More Time with Feeling che racconta la nascita del suo nuovo disco – il sedicesimo – The Skeleton Tree, ma anche la tragedia della morte in un incidente del figlio quindicenne, Arthur. C’è la vita quotidiana che va avanti, i tentativi di continuare con l’arte, di confrontare il vuoto con la musica ma prima o poi lui e la pellicola stessa devono ritornare al buco nero della morte del figlio. Quando lo ho incontrato al Lido, il regista Andrew Dominik mi ha spiegato di aver detto a Cave che avrebbe avuto il diritto di tagliare qualsiasi scena del film se avesse voluto.

E infatti Cave ha chiesto che venissero rimosso tre minuti ma poi, riguardando la nuova versione ha cambiato idea di nuovo. In un bianco e nero funereo e un 3D intimo, il documentario diventa un ritratto di coraggio ed amore, con la famiglia Cave, amici e collaboratori come Warren Ellis che diventano rifugio e conforto.

Vecchio amico di Cave, Dominik ha trovato l’esperienza commovente: ‘Il film rappresenta solo le ceneri dell’ esperienza’. Il nuovo film biografico di Pablo Larrain e suo primo film hollywoodiano Jackie mostra nella struttura del film il tempo elastico di cui ha parlato Cave. Pochi giorni dopo l’assassinio di suo marito JFK, Jackie parla con un giornalista per dare la sua versione degli eventi. Il trauma è ancora fresco e ogni tanto torniamo al Dealey Plaza.

Jackie adesso deve diventare un’altra persona, reinventando, improvvisando un ruolo nuovo ora che non è più la ‘First Lady’ e gli uomini della ditta di traslochi l’aspettano all’uscita. Natalie Portman offre la sua interpretazione più matura e più completa, che va dal panico al dolore, la sua Jackie è una persona complessa che cerca posto in un mondo che ha bisogno di andare avanti senza di lei ma che cerca anche un senso, un significato. I suoi ascoltatori includono il fratello Bobby, il suo prete – un magnifico John Hurt – e il giornalista, che è inizialmente ostile ma viene pian piano convinto dall’intelligenza, sentimento e umorismo di Jackie. Un lutto più melodrammatico e poco convincente si è visto all’inizio della Mostra.

In La luce sugli oceani di Derek Cianfrance Michael Fassbender interpreta Tom, già un’anima persa, distrutta dalla prima guerra mondiale. La sua pena è temporaneamente placata dall’amore di Isabel (Alicia Vikander), ma con due aborti di seguito alle spalle il loro lutto diventa il motore di un melodramma che non è propriamente interessato all’esame del dolore, ma usa le emozioni forti per portare i personaggi a fare cose ridicole. Dopo il fantastico debutto di Blue Valentine è triste vedere il talento di Cianfrance sprecato in un film piagnucoloso, in effetti una versione cinematografica di un Harmony.