Meno male che Vito c’è. Se non fosse stato per l’ex capogruppo 5 Stelle al senato, Vito Crimi, la tanto attesa giornata della decadenza sarebbe passata un po’ più sottotono, dato che negli ultimi giorni, come per magia, l’attesa resa dei conti nella maggioranza delle larghe intese ha finito per trasferirsi tutta in casa Pdl. Dunque. Sconvocata la manifestazione in sostegno del capo, alcuni berlusconiani romani l’altro giorno avevano affisso manifesti in solidarietà con il leader decadente. Allora Vito Crimi posta sulla sua pagina Facebook un commento dedicato al Cavaliere che dire respingente è poco, tutta una roba di peti e interiora anch’esse decadenti.
Il post salta fuori proprio mentre la giunta di palazzo Madama si sta dedicando al caso Berlusconi, nella fase di udienza pubblica. I pidiellini si infuriano, il presidente dei senatori Renato Schifani chiede la sospensione dei lavori, l’accusa è quella di aver violato il silenzio imposto ai membri della giunta. Il senatore 5 Stelle diventa subito bersaglio su twitter. Ma come, proprio quando si arriva al dunque, rischia di rallentare il tutto, piovono accuse: «Vito Crimi inficia la correttezza della #giunta pur di fare una battuta su Fb. Non so se ci è o ci fa,so solo che è una calamità #decadenza»; «penso che la presenza di uno come Vito Crimi in Senato rappresenti il livello più basso che le Istituzioni possano raggiungere»; «insomma, #Crimi è davvero un attempato #bimbominkia che non ha ancora capito che la #Giunta non è un social… #berlusconianoasuainsaputa» e via così, con molti che lo accusano di fare il gioco del Cavaliere offrendo un pretesto al Pdl.
Anche un altro 5 Stelle, Lorenzo Battista, attacca l’ex capogruppo con un tweet: «Crimi, facevi meno danni in giunta quando non ci arrivavi perché ti perdevi per strada!». L’assistente parlamentare di Crimi, Adriano Nitto, si prende allora la responsabilità di alcuni post apparsi durante la camera di consiglio, sostenendo di averli scritti lui, ma conferma che quello che ha provocato il parapiglia l’ha vergato proprio il senatore. Però, precisa, è stato scritto alle 10,04, prima che si riunisse la camera di consiglio, quindi non è stata commessa alcuna violazione. Versione confermata dal presidente della giunta, Dario Stefano. Nessuna sospensione, dunque. Prima, anche il presidente del senato, Piero Grasso, era intervenuto per dire di non poter sospendere la seduta. Aggiungendo però che il comportamento di Vito Crimi è «inqualificabile» e sarà avviata un’istruttoria.
E così il capogruppo del Pdl Schifani – con tanti pidiellini in coro, falchi e colombe – deve commentare: «Il voto di oggi è un verdetto politico che rispecchia gli schieramenti e la dice lunga sulla terzietà dei componenti della giunta. Ci sono tante anomalie che continueremo a denunciare. Ma Berlusconi resta il leader indiscusso del centrodestra».